Sinisa Mihajlovic ha chiarito alcune voci, che sono circolate sul suo conto, riguardo un imminente addio al Bologna per approdare sulla panchina di una big italiana. Le dichiarazioni del tecnico serbo ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Non ho mai parlato con altri club, ci tengo a chiarire questo. Come ha spiegato l’ad Fenucci eravamo d’accordo di incontrarci l’1 giugno e così è stato ma per me potevamo vederci anche prima. Nel frattempo non ho trattato con nessun club diverso dal Bologna e non sono ipocrita. Se fosse arrivata un’offerta concreta l’avrei tenuta in considerazione. Ma tra i top club girano sempre gli stessi allenatori, in Italia si fatica a dare opportunità. Si cercano allenatori che hanno fatto le coppe ma se non fai parte dei soliti club le coppe non le fai. Ad esempio, De Zerbi e Italiano avrebbero meritato di più dopo le stagioni fatte”.
Sulla malattia: “Sono grato a Bologna, ai tifosi e alle strutture sanitarie per quello che hanno fatto per me in un momento così difficile. Mi hanno sempre dimostrato affetto e io l’ho ricambiato. La società non mi ha mai messo in discussione quando mi sono ammalato ed è stato fantastico. Quanti oltre a me sarebbero andati in panchina in quelle condizioni? Ero più morto che vivo, avevo difese immunitarie bassissime e con la mascherina. Andavo alle partite e poi tornavo in ospedale per curarmi. Ho dato tutto per Bologna ed è una storia d’amore reciproca. E chi si ama non rinfaccia mai il proprio amore. Lo dico perchè quando poi la malattia sparisce, torni ad essere un allenatore come gli altri e magari torni ad essere quell’arrogante di Mihajlovic, o addirittura lo zingaro… Sono sempre stato un uomo schietto e spesso rude. Ma non sono un falso. Mi hanno accusato quando ho detto che a Bologna si vive bene come in altre città ma è solo la verità. Qua sto benissimo ma anche a Milan e Roma dove ho passato tanti anni ho sempre vissuto bene. Sono un giramondo, ho giocato e allenato da tante parti e l’Italia è tutta bella”.
Su Antonio Conte e Simone Inzaghi: “Mi ha stupito la scelta di Conte, è raro vedere un allenatore che vince lo Scudetto e se ne va. Chiaramente programmi e ambizioni tra lui e la società non coincidevano più, ma ha dimostrato qualcosa, ossia che si può rinunciare a una panchina importante se c’è qualcosa che non va. Inzaghi è bravo e troverà un solco tracciato, sono contento per lui”.