“Mi hanno chiamato dalla Serie A”. Totti non stava scherzando | Spunta davvero il nome di una squadra
L’intervista choc di Francesco Totti non era una boutade, non stava scherzando affatto. Spunta il nome di una squadra.
Un evento Betsson, di cui Francesco Totti è testimonial è diventato all’improvviso l’epicentro di una bomba di calciomercato vero e proprio. Le frasi dell’ex capitano della Roma hanno fatto il giro dei quotidiani sportivi. Ne stanno parlando proprio tutti.
“Ci sono state squadre di serie A che mi hanno chiamato”. Boom, succede il finimondo. Ben presto si capisce che non è una boutade, delle solite battute di cui il Pupone è rinomato in ambito sportivo, e non. La voce di Totti era serissima.
“Ammetto che mi hanno fatto venire un po’ di pensiero, di pazzia – continua il campione del mondo a Germania 20026, nelle parole riprese dalla Gazzetta dello Sport – sarebbe difficile, ma nella vita mai dire mai. Ci sono giocatori che hanno giocato dopo tanti anni dalla fine della carriera. Dipende anche dove giochi, con tutto il rispetto, ma se dovessi tornare in Serie A mi dovrei allenare bene bene“.
“Se dovessi tornare”. Una frase che non è passata inosservata, anche perché già qualche tempo fa il miglior goleador della storia romanista aveva lanciato il sasso con quel “io in Serie A potrei ancora giocare”. Sono passati sette anni dall’ultima volta. Ma la nostalgia è proverbialmente canaglia.
Pronto in due-tre mesi
Francesco Totti ha 48 anni e ha giocato la sua ultima stagione nel 2017 prima dell’addio mal digerito al calcio con tanto di querelle con Luciano Spalletti finita nel suo libro, per quanto ci sia stata una riconciliazione. C’è chi ha giocato a un’età molto più avanzata, Stanley Mattews è andato molto oltre, anche se apparteneva a un altro calcio.
“2-3 mesi sarei pronto – continua Totti – Io gioco ancora a 48 anni. Mezz’ora, venti minuti”. Stiano tranquilli i tifosi della Roma. Tra le squadre che lo avrebbero cercato, non c’è lei. “Lazio? Nemmeno l’avrei presa in considerazione”.
Spunta il nome
“Se dovessi fare una pazzia la farei in Italia, non all’estero, ma è una pazzia. Può darsi che mi chiami l’Inter... facciamo spogliatoio, porto i cinesini. Quando volti pagina non sai mai quello che ti aspetta. Non è stata una mia scelta, ma in quel momento va vissuta diversamente dal contesto”.
Inter, il nome della squadra che spunta. A pensarci bene un 10 l’Inter non ce l’ha. Ma siamo in un campo talmente assurdo che detto da Francesco Totti fa un certo effetto. Almeno così la pensano tutti i quotidiani sportivi, chiunque ha ripreso quell’intervista che ha scosso il mondo del calcio. O forse una grande provocazione, come ipotizzato da Gianfranco Zola.