“Mi chiamò Gigi Riva al cellulare”: adesso lo può raccontare | Lacrime durante la telefonata

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Gigi Riva: un uomo oltre il recordman di reti in Nazionale - ansa - calcioinpillole

Settimana difficile in Sardegna, terra tanto cara a Gigi Riva. Spuntano tanti retroscena. Uno è davvero commovente.

Il popolo sardo si è stretto davanti al suo eroe. Perché tale era Gigi Riva per i cagliaritani, un affetto paragonabile a ciò che è stato Diego Armando Maradona per il Napoli. Neanche Rombo di Tuono era autocnono ma lombardo di origine, sardo a tutti gli effetti.

Un uomo tutto d’un pezzo, assicura chi lo ha conosciuto, coerente dall’inizio alla fine. Già, la fine: l’ha praticamente decisa lui nel momento in cui si è rifiutato di sottoporsi alla delicatissima operazione al cuore che gli era stata proposta per intervenire sulla grave insufficienza coronarica, diagnosticata subito dopo il ricovero d’urgenza.

Quello della fine, della sua morte, è stato soltanto uno dei tanti retroscena su Gigi Riva, un sardo amato dall’Italia intera: giocatore straordinario, un campione capace di andare oltre le statistiche, i suoi numeri (primi) e il record di gol in Azzurro. Gigi Riva è andato oltre.

Altrimenti non ci sarebbe mai stati circa trentamila persona davanti alla basilica di Bonaria nel giorno dei suoi funerali, per non contare quelli che hanno visto l’ultimo saluto in tv. La Sardegna s’è fermata: bandiere dei Quattro mori a mezz’asta negli edifici pubblici, serrande abbassate in segno di lutto a Cagliari e non solo. L’Italia s’è fermata (non solo la Federcalcio con il tricolore a mezz’asta), la Svizzera s’è fermata (bandiera italiana a mezz’asta anche a Zurigo, sede della FIFA), il mondo intero s’è fermato. E ora c’è chi lo ricorda.

Nazionale, per Gigi Riva un’eccezione si può fare

Mauro Esposito, uno scugnizzo di Torre del Greco adottato a Cagliari dove ha passato gli ultimi sei anni ha emozionato in tanti, ai microfoni di Radiolina, nel ricordare Gigi Riva quando fu convocato lui in Nazionale.

“Non potrò mai dimenticare quella giornata. Fui espulso in quel Cagliari-Brescia, l’unica della mia carriera, e come accade quando un giocatore viene espulso, c’era il rischio che non mi chiamassero in Nazionale”. Ci ha pensato Gigi Riva a fugare ogni dubbio. Fu proprio Rombo di Tuono a telefonargli. E quando si muoveva Gigi Riva un’eccezione si può fare, il perché è presto spiegato.

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In circa trentamila per i funerali di Gigi Riva – ansa – calcioinpillole

Lacrime di gioia

“Pensavo fosse uno scherzo – continua Mauro Esposito – poi mia moglie mi disse che era veramente Gigi Riva e gli chiesi scusa. Non pensavo di essere chiamato in Nazionale. Non potrò mai dimenticare quella chiamata e quei due anni consecutivi in cui ho viaggiato con Gigi per raggiungere Coverciano”. Un Gigi Riva che sapeva come utilizzare il bastone e la carota.

Un Gigi Riva sempre a condividere la sua esperienza con tutti. Ma guai a entrare nella sua sfera: il privato dove restare tale. “Non potrò dimenticare i consigli che mi ha dato – conclude Mauro Esposito – per me era motivo di grande orgoglio viaggiare con un mito del genere, era speciale”. Speciale per tutti. Ecco perché adesso escono fuori aneddoti, curiosità e retroscena. Anche per questo Gigi Riva è speciale, il suo mito continua a vivere ancora. Ancora. Ancora.