Messi-Mbappè: un anomalo passaggio del testimone
Parlare di passaggio del testimone fra Messi e Mbappè potrebbe non essere corretto e vi spieghiamo il motivo: naturalmente non sono in discussione le doti tecniche, assolutamente straordinarie, del talento francese, bensì non ci sentiamo di dare per finiti coloro che dominano in maniera incontrastata da anni (Messi e Ronaldo).
Messi-Mbappé: passaggio del testimone?
Il passaggio del testimone consiste nell’uscita di scena da parte di chi attualmente non ci sentiamo ancora di “fare fuori”. Parlando nello specifico di Leo Messi, il calo dell’argentino è evidente ma è ancor più evidente come non si tratti di una questione tecnica o fisica. La testa in questi ambienti fa tutta la differenza del mondo e quella di Messi è senza dubbio ferma a quest’estate: l’argentino sognava di andare via, di imporsi altrove e di creare una nuova storia. Orfano dell’amico Suarez, è rimasto all’ombra del Camp Nou circondato da ragazzi, con l’ombra di Busquets e Piquè e con i fantasmi di Iniesta, Xavi, Neymar e Suarez.
Messi non è felice e non si diverte e ciò emerge ad ogni tocco di palla che effettua. Resta il calciatore più forte del pianeta ed è anche per questo motivo che in una delle stagioni peggiori della sua carriera continua ad incidere pur quasi non volendolo. Parlare di numeri, in questa stagione, dinanzi al 10 dei catalani sarebbe quasi ingeneroso, per ciò meglio passare all’altra faccia della medaglia.
Per chi infatti resta inerme a guardare e a riflettere sui giorni di gloria passati e su quelli possibili futuri, c’è chi a 22 anni si è praticamente preso la scena in maniera incontrastata. Ha vinto un mondiale da protagonista a 19 anni, ha dato spettacolo con il Monaco prima di trasferirsi a Parigi dove incanta ormai da anni. In poco tempo è diventato il terzo marcatore più prolifico della storia dei parigini con 111 gol, dietro solo a Ibrahimovic (150) e Cavani (200). Nelle uniche due sfide giocate con Messi ha segnato 5 gol, in un ottavo di finale di Champions League e in un ottavo di finale del Mondiale.
Kyllian Mbappé ha risposto, se mai ce ne fosse stato bisogno, a chi ancora era scettico sullo straordinario talento del calciatore francese. Un atleta devastante ed un fenomeno indiscusso nell’1vs1 che ieri ha dimostrato però di poter essere anche un leader, a soli 22 anni. Ha preso per mano la propria squadra e l’ha guidata alla vittoria, in un campo storicamente complicato e senza gente come Neymar e Di Maria.
Il testimone Mbappé se l’è preso senza chiedere il permesso, senza il classico passaggio dal più forte del passato al più forte del futuro. Messi non è disposto ancora ad arrendersi e gli occhi spenti della pulce parlavano di nostalgia di un qualcosa che rivedremo e non che abbiamo perso. Per questo motivo aspettiamoci le scintille, se non al ritorno nei prossimi anni. Tra Messi e Ronaldo spazio adesso anche a Mbappé.