Mercato Milan, Samardzic choc: l’annuncio che fa disperare i tifosi rossoneri
Lazar Samardzic, trequartista dell’Udinese, ha svelato un clamoroso retroscena legato al mercato del Milan. Le sue dichiarazioni a Cronache di Spogliatoio.
Mercato Milan, le dichiarazioni di Samardzic
“Un anno dopo l’offerta del Barcellona, invece, ci provò il Milan. Insieme alla mia famiglia andai a Milanello, su invito di Paolo Maldini. Ci fecero visitare le strutture, avevo 17 anni e mio padre mi aveva sempre detto che il calcio italiano fino a qualche anno prima, comandava nel mondo. Anche quel giorno, ci dicemmo di non aver fretta. Poco dopo, avrei esordito con l’Hertha Berlino e ogni weekend, andavo all’Olympiastadion per vedere la partita. Mi piaceva molto andare allo stadio: quando scendevamo in Serbia, mi portavano sempre al Marakana per tifare la Stella Rossa. Mio padre è un fan sfegatato. Gli ho promesso che chiuderò la carriera lì. Mi sono innamorato del loro tifo. Ho imparato a essere glorificato ma anche a prendere qualche batosta. Come la scorsa estate. Ho vissuto in prima persona una situazione spiacevole. Stavo trattando con l’Inter, ma poi non se n’è fatto di niente. Era agosto, ricordo bene, e non si leggeva d’altro. Quando sono sorti i primi problemi, ho aperto il telefono e ho trovato tantissimi insulti in chat. E ogni ora aumentavano. Ogni commento sul mio profilo parlava di quello. Mi sono subito detto: ‘Laki, calma. È normale’. I tifosi sono persone, e non tutte le persone sono uguali. Mi sono promesso immediatamente di guardare avanti, che avrei trasformato quelle offese in carica per andare ancora più forte. Mi hanno ferito però quei tifosi che mettevano in cattiva luce mio padre, che lo insultavano dicendo che pensava soltanto ai soldi, che mi rovinava la carriera. Niente che fosse più distante dalla realtà. Ci siamo parlati molto in quei giorni. E alla fine, dopo tutto quel caos, mi sono guardato dentro e ho capito che non avuto alcun tipo di rimpianto per com’è andata la vicenda, di non essere andato all’Inter. Sono cresciuto da quella situazione, un momento che ho vissuto e che mi ha fatto male. Posso dire che quando vieni preso di mira dagli haters, non devi né cadere né mollare. Piuttosto prendila sul ridere, perché è normale che accada purtroppo. Deve darti delle positive vibes per ribaltare la situazione. Se a loro non va bene e sentono che devono insultarti, sappi che ci sono altrettante persone pronte a sostenerti. Infatti quando sono rientrato a Udine per allenarmi, nessuno me l’ha fatta pesare. Anzi, mi hanno accolto con il sorriso. Non era successo niente. Ed era ciò di cui avevo bisogno. Ne sono uscito più grande, questo sicuramente. Anche in campo: in questa stagione ho avuto modo di provare anche altri ruoli. Io mi sento trequartista, ma sto crescendo anche come play e mezzala”.