Mercato Lazio, sarà il solito gennaio in bianco?

(Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Non ci voleva una pandemia per stringere i cordoni della borsa della Lazio, che solitamente nel mercato di gennaio fa da spettatrice, o poco più. Pensare che andrà diversamente, in questa sessione ormai alle porte, è difficile, anche la squadra di Simone Inzaghi avrebbe bisogno di più di un ritocco.

In uscita

Qualcosa si muoverà, quasi sicuramente, in uscita. Il nome buono è quello di Denis Vavro. Arrivato a luglio 2019 dal Copenaghen, per 10,5 milioni di euro, il difensore slovacco non si è mai imposto nello scacchiere tattico biancoceleste. Per lui, si parla di un interessamento del Fenerbache in Turchia, ma anche della sua vecchia squadra, il Copenaghen, e del Midtjylland, in Danimarca. Tare ci crede ancora, e punta ad un prestito che ne rivaluti l’investimento, decisamente oneroso per la storia recente e gli standard biancocelesti. Di certo, Vavro nella difesa a tre non sembra offrire grandi garanzie, e Inzaghi, da parte sua, non gli ha concesso molte chance.

(Photo by Marco Rosi/Getty Images)

L’altro giocatore su cui si concentrano le attenzioni di molti, è Felipe Caicedo. Ad un passo dall’addio la scorsa estate, quando i petroldollari sauditi avevano convinto l’ecuadoregno, ma non la Lazio. Che, adesso, vuole pensarci bene prima di privarsi del suo unico bomber di scorta, su cui da settimane è forte la Fiorentina. Muriqi, il pezzo forte del mercato estivo, ha ancora bisogno di tempo, tra infortuni e Covid ha vissuto un inizio di stagione terribile. E allora, Caicedo torna imprescindibile, come la scorsa stagione, anche per dare al kosovaro il tempo di adattarsi, senza troppe pressioni. A proposito, in Turchia si parla anche di un ritorno di Muriqi, in prestito fino a giugno, al Fenerbache: una voce, niente di più.

(Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

In entrata

La Lazio di inizio stagione ha due fragilità, che potremmo definire strutturali. La prima è l’esterno sinistro, perché in estate è arrivato Fares, ma gli infortuni ne stanno limitando sia l’utilizzo che l’inserimento. Nel frattempo, Lulic, a 34 anni, è sempre più un’incognita. Marusic ha dimostrato di saper stare anche lì, ma lui e Lazzari non possono giocarle tutte. Di nomi nuovi, in giro, non ce ne sono, ma l’esperto Darko Lazovic, dal Verona, è sempre di moda. Magari in prestito per sei mesi, come fu per Romulo un paio di stagioni fa.

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il serbo rischia di essere l’unico innesto possibile in una squadra che, dietro, ha subito una quantità invereconda di reti. E che avrebbe estremo bisogno di un puntello. Acerbi è inamovibile, Luis Felipe lo sarebbe, ma se la tenuta fisica è quella vista sin qui non c’è da stare sereni. Radu, colonna e senatore della squadra, inizia a sentire il peso delle stagioni, e Hoedt, che sin qui ha fatto bene, non basta a costruire una linea Maginot credibile. Inzaghi ha bisogno di gente abituata a giocare a tre, uno alla Armando Izzo, ai margini nel Torino e già trattato in passato. L’ostacolo, qui, è umano: i rapporti tra Cairo e Lotito sono a dir poco pessimi, la palla è nelle mani dei Ds, ma resta una trattativa difficile.

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)