Sorge una questione da risolvere per il mercato della Lazio. Vedat Muriqi è sul piede di partenza, ma i biancocelesti sono costretti a cederlo in maniera definitiva o perderanno i benefici del Decreto Crescita.
Nei 6 mesi trascorsi in prestito al Maiorca, Muriqi ha fatto molto bene. 5 gol in 16 partite in Liga e il favore del pubblico dalla sua parte. Nell’accordo stipulato a gennaio era previsto un diritto di riscatto a 12 milioni di euro, cifra che però gli spagnoli non possono raggiungere. L’offerta è di 7, ma è troppo bassa per la Lazio. Non tanto per il valore del calciatore, perché con Sarri non è stato praticamente mai preso in considerazione ed ai tifosi non è entrato nel cuore, ma per una questione meramente burocratica. L’acquisto del turco infatti ha permesso alla Lazio di beneficiare del Decreto Crescita, risparmiando in maniera notevole sull’ingaggio – circa 3.5 milioni di euro, come sottolinea Tuttomercatoweb. La condizione necessaria è però che il giocatore resti almeno due anni in Italia, altrimenti la Lazio sarebbe costretta a versare quella cifra all’erario italiano. Contando anche l’investimento iniziale di 20 milioni per un giocatore che ha contribuito in maniera molto marginale è troppo per le casse biancocelesti.
Da qui l’obbligo di cedere Muriqi in maniera definitiva. Niente prestiti, nemmeno con obbligo di riscatto, e per una cifra non inferiore ai 10-12 milioni, in modo da coprire la spesa per il mancato rispetto della condizione burocratica. Oltre al Maiorca c’è anche il Galatasaray, ma per ora nessuna offerta ufficiale. Intanto Muriqi è stato convocato da Sarri per il ritiro a Auronzo di Cadore, che partirà martedì prossimo.