Mazzarri a tutto tondo: “Ho pagato troppo i miei atteggiamenti”

Mazzarri a tutto tondo: “Ho pagato troppo i miei atteggiamenti”

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Walter Mazzarri è tornato a parlare con la stampa dopo un lungo e voluto stop: ecco le sue dichiarazioni al Corriere dello Sport.

L’ex tecnico, tra le tante, di Inter e Napoli Walter Mazzarri è tornato a parlare alla stampa dopo una lunga pausa, raccontando quelli che suo modo di vedere sono stati gli errori che hanno condizionato la sua carriera. Ecco le sue dichiarazioni, rilasciate al Corriere dello Sport.

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Mazzarri si racconta al Corriere dello Sport: ecco le sue dichiarazioni

Sugli errori del passato
“Sono sparito per mia volontà, se avessi voluto tornare ad allenare avrei potuto, perché le offerte non mancavano. Ora sono meno stressato rispetto al passato, ed a 62 anni mi rendo conto che nel nostro lavoro non basta solo far rendere la squadra, occorre anche curare i rapporti. Io ho pagato troppo i miei atteggiamenti, la mia ritrosia..come si dice adesso, sono stato poco empatico. Finora ho pensato esclusivamente al campo, ma l’età e le soste forzate mi hanno aiutato a cambiare”.

Sull’avventura a Napoli
“Con il presidente De Laurentiis avevo un rapporto stupendo, e fosse stato per lui avrei continuato a Napoli per molti anni ancora. Con lui avevo un confronto pieno e completo. Io sono sempre stato uno stakanovista, e dopo 4 anni capii che era giunto il momento di lasciare il progetto. Cercai di spiegare al presidente che se dopo quattro anni non cambi almeno qualche giocatore rischi di diventare prevedibile”.

La storia all’Inter
“Li ho pagato l’antipatia di persone che non vedevano l’ora di farmi fuori. L’ultimo anno di inter avevo solo la maglia, bastava guardare la formazione per rendersi conto che non era all’altezza del suo nome, che non era competitiva. Quando alleni una squadra di quel prestigio devi avere gli strumenti per essere nelle prime tre posizioni, altrimenti ti contesteranno ogni due/tre giorni”.

La Samp e il Cagliari
“Presi la squadra dal 12o posto e la portai in Europa, e ci giocammo anche una finale di Coppa Italia valorizzando calciatori come Maggio e Pazzini. Cagliari? Quella fu un’esperienza sfortunata”.