Massimo Troisi, l’amicizia con Maradona e quelle parole prima di morire: la promessa mantenuta

Troisi Maradona

Massimo Troisi e Diego Maradona (Screenshot Instagram)

Massimo Troisi, un’icona anche dopo la morte. Un esempio di attore, in grado di mettere il cuore – quello che l’ha portato via anzitempo – in ogni cosa che faceva. Decine di film e spettacoli, prima con “La smorfia” – insieme a Enzo Decaro e Lello Arena –, poi da solo. Un regista magistrale che non raccontava solo Napoli, ma poneva attenzione e analisi sulla quotidianità con un realismo disincantato. La maggior parte dei film sembrano raccontare Napoli, ma Troisi ha sempre detto: “I miei lavori raccontano una storia, mi viene facile usare il napoletano perché lo sento mio. Io ci ho provato a farli in Italiano, ma escono diversamente”.

Un genio di un tempo che, forse, non c’è più ma proprio per questo anche così inevitabilmente trasversale. Massimo, però, era innanzitutto un uomo passionale: il meglio lo metteva nel proprio lavoro, ma il cinema e il teatro rappresentavano soltanto una parte di sé. Il resto lo occupava il calcio: Troisi è sempre stato un grande tifoso del Napoli.

Massimo Troisi e Maradona, un’amicizia da fuoriclasse

Il San Paolo – oggi Diego Armando Maradona – come casa: basti pensare che Pino Daniele, alle celebrazioni per la morte dell’attore e amico, disse di fronte a un San Paolo gremito. “Sono passato a prendere Massimo, ma non c’era a casa. Mi hanno detto che era già qui”. Lo stadio divenne una bolgia fra applausi e lacrime, perché l’attore al San Paolo (Diego Armando Maradona) ci ha lasciato l’anima. Pino Daniele ha sottolineato qualcosa di importante e ovvio che ritroviamo anche nelle cronache.

Maradona Troisi
L’attore con il fuoriclasse ai tempi del Napoli (Screenshot Instagram)

Il legame fra Troisi e Napoli è dato anche da un’amicizia speciale: quella che aveva con Diego Armando Maradona che prima di essere uno stadio resta un’icona. Il simbolo del calcio. I due si volevano molto bene: basti pensare che, durante una partita di beneficenza, proprio al San Paolo, Troisi e Maradona fecero una specie di intervista congiunta. A bordo campo, come succede ai campioni veri. “Diego tu vedi i film di Troisi?”. E subito Maradona: “Sì, lui è un fenomeno. So a memoria le battute, tutto. Un grande, ma deve giocare a pallone”.

L’intervista al sapore di storia

Allora parte subito l’altra imbeccata: “Massimo, tu giocheresti a pallone?”. La risposta di Troisi resta da antologia: “Se Maradona fa i film, sì”. Una vera e propria profezia. Tempo dopo Maradona non fece film, ma contribuì alla realizzazione di centinaia di documentari e lavori con sue immagini di repertorio. Senza contare le innumerevoli apparizioni sul piccolo schermo. Come, tra gli altri, la partecipazione a “Ballando con le stelle”.

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Troisi aveva capito che Maradona era anche un volto da cinema. O meglio: una personalità capace di dare spettacolo non solo in campo. Al punto che oggi tanti registi – vedi Sorrentino – lo prendono a modello. Potrebbe essere questa l’ennesima “promessa mantenuta” di Troisi. Ha giocato (anche) a pallone perchè sapeva che Maradona avrebbe avuto un futuro tra grande e piccolo schermo. Adesso, magari, ne staranno disquisendo da dove – per forza di cose – si vede tutto. Senza titoli di coda.