Massimo Moratti ESCLUSIVO: “Questa Inter vicina a quella del Triplete”
Massimo Moratti si racconta ai nostri microfoni: dall’Inter del Triplete ad oggi, passando per Thiago Motta e la Superlega.
Massimo Moratti è il ritratto dell’uomo di un tempo dai sani valori, è la figura cardine di un presidente che al giorno d’oggi è quasi impossibile ritrovare. Una persona al comando, che ha portato l’Inter a vincere uno storico Triplete, e che ha lasciato un’indelebile segno nella storia del club. L’ex numero uno nerazzurro si è raccontato ai nostri microfoni, toccando svariati temi, partendo dalla sua Inter, arrivando al giorno d’oggi. Ecco le dichiarazioni di Massimo Moratti in esclusiva a Calcio in Pillole.
Dal Triplete a oggi: Massimo Moratti si racconta
Internazionale è un qualcosa che oltrepassa i confini. Chi oltrepassò tanti confini fu Ulisse, che viaggiò per 10 anni toccando ben 12 tappe. Lei con l’Inter ha fatto un viaggio di 18 anni. Si rivede un po’ nella storia di Ulisse, che ha affrontato grandi prove di coraggio per superare gli ostacoli che ha incontrato lungo il cammino?
“Non ci avevo mai pensato (ride, ndr). Questo capita a tutti i presidenti che hanno una società e grandi ambizioni. Bisogna muoversi e toccare tanti posti diversi. L’Inter in quel momento ha avuto la fortuna di avere una squadra tale che quegli incontri sono diventati anche positivi. Eravamo contenti”.
Cosa significa essere Inter? Quali sono i valori di vita che ha sempre voluto trasmettere alla sua Inter negli anni?
“Io credo che ognuno trasmetta il proprio carattere, volendo o non volendo. Credo che i valori nascano da quello, dalla provocazione che magari fai su certi temi che vengono sottovalutati ad alcune cose che sembrano coraggiose ma che servono per affrontare i problemi. Tutto questo, messo in chiaro in una grande squadra di calcio, che vive in mezzo a tanti soldi, permette di esprimersi al meglio.
Come ero io caratterialmente? Prima di tutto serve il rispetto delle persone, a tutti i livelli e in tutti modi, avendo atteggiamenti che non siano di un’eccessiva volgarità, anche dal punto di vista economico. Bisogna saper dare un equilibrio a questa fortuna”.
Questi valori ci sono anche nell’Inter di oggi?
“Sì, penso che siano anche nel carattere dei tifosi dell’Inter. Il calcio poi si evolve e ci sono anche nuovi valori”.
Trofei a parte, guardando solo i valori in campo, pensa che l’Inter di oggi sia più forte della sua del Triplete?
“Non dirò mai di sì! (ride, ndr.) Quella del Triplete era speciale. Devo dire che però questa Inter è fortissima e ci si avvicina tantissimo, che non ha nessun punto debole, però quella era sinceramente speciale, uomo per uomo”.
Sulla Superlega
“Non ho approfondito il tema. C’è la libertà di formarla mi pare di aver capito, ed è una libertà in più che ha il calcio. Se tutto viene affrontato con intelligenza può essere utile”.
Il pensiero su Thiago Motta
“Sono entusiasta per Motta. Anche se non lo sa lo seguo da quando fa l’allenatore. Visto il suo carattere e la sua lucidità immaginavo che fosse bravo…ed è bravissimo. Sa cogliere i giocatori di classe e non è da tutti. Sono molto felice per lui e per il Bologna. Se lo vedrei bene all’Inter? L’Inter ora ha un ottimo allenatore e non bisogna togliergli niente”.