Serie A

Marotta: “Hakimi? Speculazioni che vogliono destabilizzare l’ambiente”

Nel prematch di Udinese-Inter l’ad nerazzurro Beppe Marotta ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti vari temi. Il dirigente dell’Inter si è soprattutto concentrato sulle illazioni riguardanti Hakimi e sul calciomercato. Da sottolineare che sulla questione dell’esterno ex Borussia Dortmund è intervenuto anche il Real Madrid, tramite un comunicato ufficiale.

Hakimi e le speculazioni provenienti dall’esterno

“Devo dire che nelle ultime settimane si sono divulgate notizie, alcune vere, altre speculazioni che forse hanno l’obiettivo di destabilizzare l’ambiente. Ma non è possibile perché la proprietà è credibile, perché il management deve garantire stabilità e compattezza. E perché l’Inter ha un patrimonio e una ricchezza rappresenta valori da portati avanti dai presidenti che si sono avvicendati, attraverso dirigenti, calciatori e tifosi e nessuno può mettere in discussione l’orgoglio del club“.

Questione calciomercato

“Il nostro si è chiuso, lo abbiamo detto. Se dà stimoli il mercato del Milan? Lo stimolo è quello di dare giusta considerazione al gruppo, abbiamo un gruppo coeso, compatto nelle individualità e nei valori e un grande allenatore. Siamo competitivi con questi giocatori tutto sommato. Eravamo alla ricerca di opportunità che non ci sono e questo momento è delicato per il club. Dobbiamo trovare valori straordinari che il mercato non dà ma dobbiamo generare noi come il senso di appartenenza e l’indossare la maglia e sono cose che si sono viste in questo periodo nella squadra e nello staff e nelle componenti societarie. 

Marotta sulla probabilità di riportare Agoumè a Milano

“Si sta allenando Vecino in questi giorni a titolo di cronaca e si è aggregato a pieno regime. Spero che possa dare il suo apporto. Agoumé è un 2002, non dimentichiamolo. Deve trovare continuità in una squadra di provincia che gli permetta di giocare sempre. Riportarlo da noi sarebbe ingiusto nei confronti dello Spezia ma anche difficoltoso per lui perché il livello competitivo è diverso”.

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Published by
Giulia Bianchi