Sliding Doors. Porte scorrevoli sul destino. Il destino di un calciatore, di una squadra, di un dirigente. Il destino del calcio italiano ed internazionale.
Il destino di Paulo Dybala e Pierpaolo Marino. Scenari di calciomercato, di calcio passato, di storie che avrebbero potuto essere e che, invece, non sono state: “Quando lavoravo all’Atalanta, avevo preso Paulo Dybala – racconta il direttore dell’area tecnica dell’Udinese, Marino, alla tv del club friulano – Nell’ottobre 2011, quando il calciatore giocava nella serie B argentina, lo avevamo bloccato per 4 milioni e mezzo, ho alcune carte che lo testimoniano”.
Come spesso avviene nel calciomercato, però, quando tutto sembra essere concluso, un inserimento all’ultimo minuto può cambiare tutte le carte in tavola: “Si intromisero degli ‘squali’ – continua Marino – La quotazione schizzò improvvisamente a 12/13 milioni per colpa di alcuni grandi intermediari del calcio sudamericano. Spesso si critica anche l’Udinese per non aver preso Dybala perché costava troppo, bè, io l’avevo preso: ci parlai anche al telefono con Paulo. Ora, ogni volta che giochiamo contro, mi saluta con affetto e mi racconta di quanto quella telefonata gli portò fortuna”.