Marco Rossi è diventato una sorta di eroe in Ungheria. Il gol di Szaboszalai, nonostante l’assenza del Ct in panchina a causa della positività al Covid-19, ha permesso alla sua Nazionale di conquistare un pass per l’Europeo grazie alla vittoria nello spareggio contro l’Islanda. C’è quindi un po’ d’Italia nella qualificazione all’Europeo dell’Ungheria.
Classe 1964, Rossi è cresciuto nel vivaio del Torino, per poi spostarsi verso il Sud Italia, militando in squadre come Campania-Ponticelli, Puteolana e Catanzaro. Poi passò al Brescia e successivamente alla Sampdoria di Eriksson protagonista nei primi anni ’90 in Coppa Italia. Si trasferì all’estero, vestendo la casacca dell’America di Città del Messico nel 1995/1996 prima dell’esperienza in Germania con l’Eintracht Francoforte. Tornò in Italia nel 1997, dove conquistò la salvezza con il Piacenza prima di concludere la sua carriera con Ospitaletto e Salò.
Rossi ha intrapreso la carriera da allenatore guidando Lumezzane, Pro Patria, Spezia, Scafatese e Cavese. Con gli Aquilotti sedette sulla panchina dall’estate 2010 a febbraio 2011 prima di trasferirsi definitivamente, l’anno successivo, in Ungheria. Nel 2012 si è trasferito all’estero, in Ungheria, allenando prima l’Honved dove nel 2017 riuscì a riportare lo scudetto dopo ben 24 anni, guadagnandosi il premio come miglior allenatore della lega e la Panchina d’oro. Poi fu la volta del Dunajská Streda in Slovacchia dove chiuse il campionato al terzo posto e portando la squadra ai preliminari di Europa League entrando anche qui nella storia del club.
Nel 2018 infine è stato scelto come ct della Nazionale ungherese e diventando commissario tecnico della nazionale ungherese nel 2018. E ora, nel 2020, Marco Rossi ha regalato seconda qualificazione consecutiva all’Ungheria dopo aver partecipato a Euro 2016. In Italia non ha mai avuto l’occasione di sedersi sulla panchina di una big ma adesso, all’età di 56 anni, potrebbe essere arrivato finalmente il suo momento.