Maradona, recupero avviato. Migliaia di tifosi sotto l’ospedale
Maradona sta bene. Martedì notte i chirurghi della Clinica Olivos di Buenos Aires, un sanatorio di proprietà svizzera per argentini ricchi come lui, hanno impiegato 80 minuti per asportargli un pezzo della calotta cranica, rimuovere l’edema che faceva pressione sul cervello e richiudere tutto.
Il neurologo che lo segue ha rassicurato il mondo parlando di “parametri neurologici ottimali, stato del paziente eccellente, recupero avviato”.
Maradona, dopo esser caduto, è stato ricoverato lunedì in un ospedale di La Plata, dove vive e lavora come allenatore del Gimnasia.
L’affetto enorme dei tifosi
Da martedì sera davanti al sanatorio di avenida sosta una variegata schiera di tifosi che ha finalmente potuto tirare un respiro di sollievo. Tifosi con bandiere, messaggi e striscioni per Maradona a dimostrazione dell’amore sconfinato del popolo argentino per la loro leggenda. Addirittura durante il trasferimento del Pibe de Oro dall’ospedale La Plata alla clinica Oliva, un corteo di tifosi ha seguito l’ambulanza per tutto il tragitto. Attorno al suo letto si sono stretti in maniera metaforica gli otto figli, i capi di stato argentino Fernández e venezuelano Maduro, colleghi come Messi oltre ovviamente a milioni di appassionati di calcio.
Come ha scritto su Facebook Fernando Signorini, il suo storico preparatore atletico, “la migliore cura per Diego sarebbe isolarlo, soprattutto per dargli la pace interiore di cui ha bisogno e che merita”. Non l’aiutano i brutti rapporti con la ex moglie e le figlie.
In occasione del suo intervento ha parlato l’ex compagna Rocìo Oliva: “Il 9 settembre Diego è stato ricoverato per la stessa cosa di adesso. Ma in questo caso è più deteriorato rispetto a prima. Qui quello che succede è semplice. Diego va in clinica per tre o quattro giorni e torna in forma perché viene idratato e gli sono somministrate le vitamine, ma questa non è una soluzione. Diego deve risolvere il problema dell’assunzione di alcolici. È disidratato, perché non beve acqua, ma molto alcol e nient’altro”.
Un periodo poco facile per l’ex numero 10 del Napoli che ha comunque superato l’operazione e presto potrà lasciare l’ospedale.