Manzo (ex All. Messias) a CIP: “Al mattino faceva traslochi e poi si allenava, non si è mai risparmiato. Ci siamo sentiti oggi…”

Manzo (ex All. Messias) a CIP: “Al mattino faceva traslochi e poi si allenava, non si è mai risparmiato. Ci siamo sentiti oggi…”

(Photo by Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

CIP Intervista Vincenzo Manzo, ex allenatore di Junior Messias – Una storia in costante ascesa (ne abbiamo fatto un ritratto QUI), dagli spogliatoi infangati del calcio amatoriale, fino al gol in Champions League che dà speranza al Milan per il passaggio del turno. Parliamo, ovviamente, di Junior Messias, autore della rete che ha permesso ai rossoneri di battere l’Atletico Madrid al Wanda Metropolitano.

Dal campionato amatoriale alla Champions League, dicevamo. Con un passaggio in Serie D, tra le fila di una delle realtà più importanti del calcio piemontese, il Chieri. È la stagione 2016/2017 e in panchina siede mister Vincenzo Manzo – che oggi in società ricopre il ruolo di direttore tecnico -, la squadra gioca abitualmente con il 4-3-3 e a destra, come esterno a piede invertito, spicca un brasiliano di talento, con il fiuto del gol; proprio lui: Junior Messias. A Vincenzo Manzo, raggiunto in esclusiva da Calcio in Pillole, abbiamo chiesto di raccontarci quell’esperienza, dell’uomo e calciatore Messias.

Di seguito la nostra intervista a Vincenzo Manzo, ex allenatore di Junior Messias.

Quali emozioni hai provato al gol di Messias? Te lo saresti mai aspettato?

Emozioni grandi quando ha fatto gol. È un ragazzo che, pur avendo fatto un solo anno da noi a Chieri, ha lasciato il segno; per bontà, educazione, per gentilezza, per la sua storia. Sicuramente ci ha fatto molto piacere.  Me lo sarei aspettato? Magari no, sarei stato un presuntuoso e un folle, ma che potesse diventare un calciatore a buoni livelli, quello sì. Doveva solo avere un po’ di fortuna, trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Ero convinto potesse far parte del calcio dei professionisti“.

Quali sono i valori umani di Messias che ti hanno maggiormente colpito in quell’esperienza?

“La sua caparbietà. Al mattino lavorava per un’agenzia di traslochi, presto andava a lavorare, portava mobili per le scale, un lavoro faticoso, ma era sempre presente agli allenamenti. A volte veniva dopo aver mangiato semplicemente un panino di corsa. Si è sempre allenato, mai risparmiato, aveva l’amore e la passione per questo sport. Il rapporto con i compagni: sempre molto educato, genti. mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento sbagliato. Si sa che nell’arco di una stagione possono capitare momenti negativi, non ti riesce una cosa, soprattutto per un attaccante che non fa gol. Invece, lui riusciva sempre a farsi voler bene da tutti: dai compagni, dalla proprietà, la famiglia Gandini che lo ha aiutato, lo staff, il direttore sportivo dell’epoca Perfetti. Si è fatto voler bene da tutti“.

Come lo facevi giocare? Era determinante in Serie D?

“Sì, si vedeva che era di un’altra categoria. Noi giocavamo con il 4-3-3, lui giocava attaccante esterno a piede invertito. Aveva fatto 11-12 gol, aveva segnato nella finale di Coppa Italia che vincemmo a Coverciano contro l’Albalonga. È stato determinante per una bella stagione”

Siete ancora in contatto?

Sì ci sentiamo sempre per messaggio, anche stamattina mi ha scritto. Abbiamo fatto grandi complimenti, ho parlato a nome del Chieri Calcio. Siamo tutti felici e orgogliosi di lui e lui mi ha risposto che si ricorda sempre con grande affetto la famiglia Gandini, Perfetti, me, i compagni, ricorda sempre volentieri della società e ci ringrazia di tutto quello che abbiamo fatto per lui”

Il gol è un nuovo punto di inizio, che spazio può trovare nel Milan?

“Sicuramente può essere un’arma in più, un’alternativa in più per mister Pioli che ha già a disposizione una rosa di grande qualità. Ora che sta bene fisicamente, e lui è il classico brasiliano che se gioca con entusiasmo, sente la fiducia della squadra, del mister e dell’ambiente, può togliersi ancora grandi soddisfazioni e può essere una sorpresa per il Milan”.

Si ringrazia Vincenzo Manzo per la disponibilità dimostrata.