L’ex CT della Nazionale Italiana da due mesi nuovo commissario Tecnico dell’Arabia Saudita è partito malissimo. In quattro partite ha subito 3 sconfitte e la sua posizione è tutt’altro che al sicuro.
Tempi non felicissimi per Roberto Mancini. L’ex CT dell’Italia dopo il clamoroso addio estivo agli Azzurri, ha scelto di abbracciare il progetto dell’Arabia Saudita seguendo le orme dei tanti calciatori e allenatori che in questi mesi sono approdati nella Saudi League.
Una scelta spiazzante per il CT Campione d’Europa in carica, ovviamente favorito anche da importanti fattori economici ma che comunque portava con sè l’interesse di vedere l’impatto del Mancio sul calcio saudita, un movimento che sta avendo una rapida espansione.
Tra ambizioni e desideri il campo è sempre l’unico giudice che vale in questi casi. Mancini è CT dell’Arabia Saudita dal 27 agosto scorso e per ora il suo score è tutt’altro che positivo.
Nelle quattro partite giocate finora Mancini ha ottenuto 3 sconfitte e 1 pareggio. C’è da specificare che nessuna di queste erano match ufficiali ma tutte amichevoli, ma i risultati negativi restano così come le ampie critiche, che stanno preoccupando la Federcalcio Saudita.
L’esordio è stato lo scorso 8 settembre, dove in amichevole l’Arabia Saudita ha perso 1-3 contro il Costa Rica, ripetendosi quattro giorni dopo perdendo 0-1 contro la Corea del Sud.
E in questa sosta di ottobre le cose non sono andate meglio. Prima un pareggio contro la Nigeria per 2-2 e ottenuto al 10′ minuto di recupero oltre il novantesimo e poi un’altra sconfitta, subita martedì contro il Mali.
Come detto per fortuna di Mancini si è trattato solo di amichevoli, ma non manca molto all’arrivo delle partite che pesano. A partire dal prossimo novembre, quando l’Arabia Saudita sarà impegnata nella seconda fase delle Qualificazioni per i Mondiali del 2026 e dove affronterà il Pakistan e la Giordania.
Ma soprattutto la priorità è la Coppa d’Asia del prossimo gennaio e che l’Arabia Saudita vuole assolutamente vincere. Un fallimento di Mancini nella rassegna continentale asiatica potrebbe infatti già rappresentare la chiusura del suo rapporto con la Nazionale, nonostante un contrato fino al 30 giugno 2027.