Manchester United – Cristiano Ronaldo: The Story of a marriage

Cristiano Ronaldo

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Cristiano Ronaldo torna al Manchester United, torna ad indossare la maglia dei Red Devils che lo ha reso grande e lo riaccoglie in un’estate per lui tormentata anche perché il rivale, ad un certo punto, ha deciso di prendersi la scena lasciando il Barcellona.

La storia, come affermava Karl Marx, si ripete sempre due volte ma, in questo caso, non come tragedia e poi farsa ma più come la parabola del figliol prodigo. 

Dal Portogallo alla Premier League

13 agosto 2003. Cristiano Ronaldo si trasferisce al Manchester United per 12,24 milioni di sterline, diventando così il teenager più costoso nella storia del calcio inglese. Il ragazzino di Funchal vorrebbe indossare la maglia numero 28 (vestita negli anni dello Sporting Lisbona) per evitare le pressioni di quel numero 7 che lì, allo United, pesa come un macigno. L’hanno indossata Best, Robson, Cantona e Beckham ma sir Alex Ferguson lo convince a vestirla perché lui è un predestinato. Nonostante un po’ di pressione, dimostra di essere da Manchester United e fa innamorare tutto l’Old Trafford a suon di giocate e assist. Si intende a meraviglia con i vari van NistelrooyGiggs Rooney, e migliora di stagione in stagione. Anche sotto il profilo realizzativo. Comincia a calciare punizioni e rigori, ma soprattutto si avvicina sempre di più alla porta con tanti inserimenti in area di rigore. Dai 6 gol realizzati nella prima stagione, passa a 12 reti nella terza. Da esterno di fascia, diventa esterno d’attacco dove gli si chiede di portare in dote – oltre a tanti assist – anche tanti gol. Ronaldo è maturo e dopo aver fatto l’esterno d’attacco, diventa il perno del reparto avanzato di Sir Alex Ferguson. Sì, perché andato via Van Nistelrooy, è proprio il portoghese a diventare il ‘numero 9’, come ruolo, del Manchester United. E quelle saranno due annate pazzesche per i Red Devils che giocheranno due finali consecutive in Champions League. Nel 2007-2008 arrivò la vittoria a Mosca contro il Chelsea, con Ronaldo in gol in finale con un colpo di testa. Vincerà anche quella classifica marcatori di quella edizione con 8 reti. L’anno dopo altra cavalcata della squadra di Ferguson, ma questa volta si mise di mezzo il Barcellona di Eto’o e Messi nella finale di Roma. Quella finale, fu l’ultima partita giocata da Ronaldo con il Manchester United che fu poi ceduto al Real Madrid per 94 milioni di euro.

Il ritorno dopo Real Madrid e Juventus

Negli anni al Real Madrid vince tutto quello ciò che è possibile vincere, prima con Ancelotti e poi con Zidane. L’età avanza e il ruolo cambia: da esterno inizia sempre di più ad accentrarsi e continua a segnare tantissimo. Nel 2018 passa alla JuventusLa società bianconera lo prende per provare a vincere la Champions League ma il feeling con il club piemontese non scatta mai, nonostante i 101 goal in 3 stagioni. Questa estate, complice anche l’addio di Messi dal Barcellona, il portoghese inizia ad essere insofferente e nella giornata di ieri dichiara a Massimiliano Allegri di non voler più continuare con la Juventus. Anche se, di fatto, il suo agente, Jorge Mendes, non ha ancora trovato un accordo totale con nessun club. L’interesse del Manchester City è forte e allora Solskjaer, allenatore dei Red Devils ed ex compagno di squadra di CR7, tende pubblicamente la mano e intavola il ritorno a casa. A 36 anni il ritorno a casa, nella squadra in cui è stato cresciuto e protetto da sir Alex Ferguson nel ruolo di padre putativo, lascia tanti punti di analisi. Il portoghese vuole continuare a vincere e deve farlo, è nel suo DNA, ma ha bisogno di un appoggio sicuro, quello che la Juventus, in piena ricostruzione non può dargli. Tornerà con la numero 7, ormai sua più che di qualunque altro, e presumibilmente giocherà da 9, in una squadra in cui adesso torna a fare da chioccia ad un gruppo giovane e costruito per provare a vincere e azzerare il gap con i rivali del Manchester City. Una nuova sfida e una nuova missione nell’ambiente che, più di tutti, ha saputo capirlo. Ci torna con un contratto biennale da 25 milioni a stagione che, in parte, toglie quell’alone romantico e nostalgico del ritorno. Ma nel calcio delle cifre, in un ambiente in cui l’uomo calciatore è sempre più annichilito, Cristiano Ronaldo torna a calcare l’Old Trafford per affermare, se ancora ce ne fosse bisogno, che lui, insieme a Messi, è ancora il più forte.