Riuscire ad essere protagonista indiscusso in una squadra allenata da Pep Guardiola e dove gioca Kevin De Bruyne è senza dubbio complicato. Riyad Mahrez però ieri sera, nella semifinale d’andata di Champions League contro il Paris Saint Germain, ci è riuscito alla grande e senza troppi problemi.
L’algerino si è preso la scena di forza, all’insegna dell’intelligenza e della qualità che contraddistinguono il suo modo di giocare. Il mancino fatato dell’ex Leicester ha fatto la differenza, a prescindere dalla rete d’astuzia segnata su calcio di punizione attraversando di fatto, letteralmente, una barriera non proprio perfetta.
Mahrez ha dato spettacolo con stop puri, con passaggi chiave e con giocate alla Neymar che hanno illuminato specialmente il secondo tempo del Manchester City. Un secondo tempo giocato sicuramente meglio del primo, ma non in maniera eccelsa seppur valorizzato dalla prestazione quasi perfetta dell’attaccante algerino.
Spesso sottovalutato e quasi sempre oscurato dai vari grandi calciatori presenti in rosa, Mahrez ha probabilmente raggiunto il livello di consapevolezza necessario per brillare e determinare con continuità tra le fila del Manchester City. Protagonista anche in semifinale con il Dortmund, l’algerino ha imparato esattamente quando entrare in scena ed incidere: in questa stagione sta dando spettacolo e neanche i numeri forse riescono a spiegare a pieno quanto sia diventato importante per Guardiola, soprattutto in fase di non possesso. Ieri l’abbiamo ammirato infatti diverse volte in copertura su Neymar e Mbappé, dedito a fare diagonali neanche fosse il miglior terzino in rosa.
Frutto di un calcio totale, quello trasmesso da Guardiola, Mahrez è diventato uno dei perni fondamentali: in stagione ha infatti collezionato addirittura 44 presenze, superando di fatto nelle gerarchie senza troppi problemi i vari Aguero, Gabriel Jesus, Sterling e Ferran Torres. In queste 44 partite ha collezionato 12 gol e 7 assist, un bottino di tutto rispetto se addizionato al lavoro che offre in fase difensiva. Un giocatore diventato ormai totale.