E’ tempo di Champions League. Joao Cancelo ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match fra Manchester City e Sporting Lisbona, che si giocherà domani in terra portoghese. L’esterno ha parlato della sua esperienza in Serie A, sottolineando poi di avere un tecnico come quello attualmente in sella al Man City.
Sulla partita di domani: “Siamo una squadra molto forte. I giocatori che abbiamo sanno come affrontare la pressione, ma vogliamo essere ancora tra le migliori squadre d’Europa. È una competizione difficile, accettiamo la pressione e lavoriamo per vincere, è quello che ci chiedono. Sappiamo di avere una delle rose migliori, ne siamo capaci ma non lo sentiamo come un obbligo“.
Sull’importanza della Champions: “I miei compagni di squadra non hanno ancora vinto questa competizione. Non siamo obbligati a farlo, ma ogni anno ci proviamo. Abbiamo i migliori giocatori e la qualità per raggiungere la finale. È molto difficile, noi cerchiamo sempre di vincere ogni competizione in cui gareggiamo“.
Sul Manchester City: “Siamo in un buon momento, non subiamo molti gol e ne facciamo molti, merito del lavoro quotidiano. Liverpool e Chelsea sono avversari molto forti e non possiamo accontentarci. Dobbiamo giocare ogni partita per vincere; lo facciamo in campionato, ora pensiamo allo Sporting“.
Partita speciale in patria: “Voglio vincere contro lo Sporting come qualsiasi altra partita. Sono un tifoso del Benfica, è lì che sono cresciuto ma oggi rappresento il City e voglio battere lo Sporting non solo come tifoso del Benfica, ma perché sono i nostri avversari e vogliamo qualificarci per il prossimo turno. Ho tanti ricordi, da giovane ho vinto più partite di quante ne ho perse con lo Sporting. È un grande club, ha avuto giocatori come Ronaldo, Figo e Nani, bisogna riconoscerne il valore e ora sta tornando ai fasti del passato“.
Sull’esperienza italiana: “Alla Juventus avevo un modo diverso di giocare, volevo solo divertirmi, godermi il calcio. Era una mia responsabilità più che dell’allenatore, è stata colpa mia. Poi ho scoperto una grande voglia di vincere, nella vita e nel calcio. Sono felice, ho fatto tanto per diventare il giocatore che sono oggi. L’Italia è stata molto importante per la mia carriera, Inter e Juve sono due grandi club ma Pep è stato fondamentale tatticamente. Tecnicamente sono sempre stato bravo, tatticamente sono migliorato molto in Italia. È stato un periodo di apprendimento, mi piaceva vivere a Torino e Milano“.