Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato dell’incidenza del COVID sul calcio e sullo sport in generale. Le sue parole:
SUL PROTOCOLLO: “Ho subito ritenuto iniquo il primo protocollo abbozzato della Lega Calcio. Sono fiducioso che si possa fare un protocollo adatto alle esigenze dello sport italiano”.
SUGLI AIUTI ECONOMICI: “E’ giusto che il calcio, e lo sport in generale, debbano poter contare su ristori importanti dopo le perdite che hanno subito e continuano a subire. Mi impegnerò per arrivare in tempi brevi a una soluzione che tenga presente quanto il comparto sportivo versa nelle casse dello stato e, in prospettiva, quanto lo stato perderebbe se molte realtà sportive dovessero sparire”.
SUL BILANCIO DELLO SPORT NEL 2021: “Nel 2021 ha conquistato 283 podi tra Olimpiade, Mondiali ed Europei. Siamo secondi nel mondo, dietro gli Usa, davanti a Cina, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna e Russia. Come definirlo? Un miracolo sportivo, dietro il quale ci sono talento, organizzazione, competenza, responsabilità, passione. Una sola riflessione: lo sport italiano merita maggiore considerazione”.
SUL CONI: “Premessa: il governo Draghi ha sempre mostrato attenzione verso il Coni. Lo sport ha la sua autonomia, sancita dalla legge, sono stati capiti i rischi a livello internazionale: il Coni è centrale, ma è necessaria una maggiore consultazione di chi gestisce lo sport, di chi ne ha la responsabilità e lo guida”.
SULLE AMBIZIONI: “Io non ho ambizioni per- sonali, sono al mio ultimo mandato, quindi parlo per lo sport e per il futuro del Coni”.