Löw lascia la Germania: “Faccio un passo indietro”

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(Photo: Getty Images)

Joachim Löw lascerà la Germania al termine di Euro 2020. L’annuncio è arrivato direttamente dalla Federcalcio tedesca, confermando le voci che sono circolate sul futuro del commissario tecnico negli ultimi mesi. Il tecnico siede sulla panchina della nazionale dal 2006, dopo aver preso il posto di Jurgen Klinsmann: in bacheca vanta il Mondiale del 2014. I motivi del suo addio sono legati ai deludenti risultati ottenuti in Russia nel 2018 e durante la Nations League. Il comunicato: “Joachim Low terminerà il suo incarico come allenatore della nazionale dopo l’Europeo dell’estate 2021. L’allenatore della nazionale ha chiesto di terminare il suo contratto, che originariamente era valido fino alla Coppa del Mondo 2022, subito dopo il completamento del torneo del Campionato Europeo. La Federcalcio tedesca ha acconsentito”.

Queste le dichiarazioni di Low: “Faccio consapevolmente un passo indietro, sono pieno di orgoglio ed enorme gratitudine, ma allo stesso tempo continuo a essere molto motivato in vista degli Europei. Orgoglioso, perché poter fare qualcosa per il mio paese è molto importante per me. Ho lavorato con i migliori calciatori del paese per quasi 17 anni e li ho supportati nel loro sviluppo. Insieme abbiamo avuto grandi successi ma anche dolorose sconfitte, tanti momenti meravigliosi e magici. Non mi riferisco soltanto alla vittoria del Mondiale 2014 in Brasile. Sono e rimarrò grato alla Germania, che ha sempre fornito a me e alla squadra un ambiente di lavoro ideale”.

Anche Fritz Keller, presidente della Federcalcio, ha espresso le proprie considerazioni a seguito dell’addio di Low: “Ho grande rispetto per la decisione di Joachim Low. La Federcalcio lo ritiene uno dei più grandi allenatori di calcio a livello mondiale. Low ha condotto il progetto come nessun altro per anni. Non solo per via dei suoi successi sportivi, ma anche per la sua empatia e umanità. Il fatto che ci abbia informato della sua decisione con largo anticipo è molto dignitoso. Così dà la possibilità alla Federcalcio di nominare con calma il suo successore”.