Lotta Scudetto in Serie A, una poltrona per tre
La Serie A sta arrivando al giro di boa e alla fine del girone d’andata. Un campionato quanto mai equilibrato nelle zone di testa dove a condurre nelle zone di vetta ci sono rispettivamente l’Atalanta, il Napoli e l’Inter con tutte e tre le squadre che stanno andando ad alto ritmo e sono pronte ad accendere una lotta Scudetto davvero avvincente.
Uno dei campionati più equilibrati degli ultimi anni sta giungendo a metà del suo percorso. Ieri sera con la vittoria dell’Inter sul Como è andata in archivio la 17ª giornata di campionato e nel prossimo weekend la Serie A chiuderà il 2024 con il diciottesimo turno in scena dal 28 al 30 dicembre.
Serie A, Lotta Scudetto a tre? L’Atalanta non vuole smettere di crederci, il vantaggio del Napoli e le certezze dell’Inter
Una classifica cortissima di una Serie A che a quasi metà del guado non ha ancora trovato un reale padrone, anche se tre squadre su tutte sembrano avere per ritmo, mezzi tecnici e possiiblità tattiche quel qualcosa in più rispetto alla concorrenza. Allo stato attuale delle cose la capolista è l’Atalanta con 40 punti, seguita dal Napoli secondo a 38 e dall’Inter a 37 ma con i nerazzurri di Inzaghi con una partita da recuperare.
Dal punto di vista dei punti non sono ancora totalmente da escludere dai giochi per la lotta Scudetto la Lazio quarta a 34 punti e nemmeno la Fiorentina e la Juventus, rispettivamente quinta e sesta a quota 31 e con i Viola che hanno una partita in meno. Ma a differenza delle tre davanti queste squadre hanno mostrato una continuità minore e qualche problema di più, e dovranno alzare i giri per reinserirsi totalmente nella corsa.
Il sogno Scudetto dell’Atalanta. 11 vittorie di fila e la consapevolezza di giocarsela con tutte
Ovviamente la scena se la prende l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Una squadra completa e forte e che dopo un avvio stentato (due sconfitte nelle prime tre di campionato), ha cambiato totalmente marcia infilando una serie di 11 vittorie consecutive, con all’interno anche prestazioni dominanti come lo 0-3 al Napoli al Maradona o il successo di cinismo e di volontà conquistato col Milan ad inizio dicembre.
La Dea si è ormai tolta quell’etichetta da bella favola che la circondava da anni e dopo il fondamentale successo in Europa League della scorsa stagione, ora ha tutte le carte in regola per provarci davvero per lo Scudetto. Un meccanismo di gioco collaudato e dall’anima offensiva (miglior attacco con 42 reti alla pari dell’Inter) e capace di esaltare al meglio i propri interpreti, un organico profondo anche nei ricambi e soprattutto la certezza di aver raggiunto la dimensione mentale giusta per crederci, anche ottenendo a volte vittorie meno roboanti ma più sporche e ciniche come le grandi squadre sanno fare.
La missione del Napoli: il gioco troppo semplice di Conte, il cinismo e l’unica competizione a cui pensare
La prima inseguitrice dell’Atalanta è il Napoli di Antonio Conte. I partenopei sono secondi a quota 38 punti, e dopo la disastrosa stagione scorsa chiusa al decimo posto sono tornati da subito competitivi. Merito di un mercato importante che ha portato in azzurro giocatori funzionali al progetto tecnico, ma soprattutto dell’allenatore che col solito approccio mentale ferreo e l’impostazione da soldati in guerra data alla sua squadra ha restiuito ordine tattico e fiducia nei propri mezzi in un ambiente che si era perso.
Rispetto alle due rivali principali, il Napoli è probabilmente la squadra che offre il calcio meno bello d vedere. Il Napoli ha un’idea di gioco molto essenziale e con poche variazioni sul piano A. Una squadra che usa il pressing offensivo e la riconquista del pallone un’arma importante e preferita rispetto ad una manovra più costruita, ma che troppo spesso si basa sulla giocata sul proprio attaccante di riferimento (Romelu Lukaku), come principale sfogo offensivo. Non spettacolare, ma il Napoli è molto efficace e tremendamente cinico e difficilmente non capitalizza le occasioni. E poi è attualmente la miglior difesa del campionato (12 reti subite), e con 6 di queste subite in due singole partite (contro Verona e Atalanta) e con le altra metà distruibuita in quindici partite. Ma soprattutto da qui a fine maggio la squadra di Conte avrà da pensare al solo campionato rispetto alla concorrenza, un vantaggio atletico e di risparmio di energie mentali che potrebbe essere enorme nel bilancio finale della stagione e per il possibile esito nella Lotta Scudetto.
L’Inter è la più forte sulla carta, ma non va ai livelli dell’anno scorso. E l’incognita Europa potrebbe essere decisiva
A chiudere il terzetto dell’altissima classifica c’è l’Inter Campione d’Italia in carica. I nerazzurri sono al momento terzi in classifica a 37 punti ma con una partita in meno (il recupero contro la Fiorentina). Qualche sbavatura di troppo per la squadra di Simone Inzaghi, che ad inizio stagione ha pareggiato con Genoa e Monza e non ha portato a casa partite assurde come il folle 4-4 con la Juventus e che sono costate punti.
Ora l’Inter sembra essere tornata centrata e sta trovando continuità di risultato, anche se l’impressione è che i nerazzurri vadano ad una marcia diversa rispetto alla macchina schiaccia sassi della passata stagione. Un gioco ormai riconoscibilissimo e identitario e impreziosito da alcuni giocatori di livello assoluto nella rosa titolare, ma che ha bisogno di andare al massimo per essere infermabile e non sempre l’Inter ci è riuscita. Per esperienza, completezza generale di quasi tutto l’organico e possibilità dell’idea di gioco la formazione di Inzaghi può fare il bis Scudetto, ma deve sbagliare pochissimo perché come visto la concorrenza è tutt’altro che morbida. E in casa nerazzurra c’è poi un altro aspetto da considerare: il possibile percorso in Champions League, che nella seconda parte di stagione potrebbe togliere energie pesanti al campionato dovesse l’Inter avanzare molto nella massima competizione europea.