Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi, sempre nell’ottica del racconto calcistico. Nella giornata odierna è partito il nuovo format pensato dalla nostra Redazione: CIP Football Bar Summer Edition. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì, per tutto il mese d’agosto, saremo in diretta su tutti i nostri canali social insieme al Senior Editor di SportItalia Gianluigi Longari. La puntata odierna è stata condotta da uno dei nostri Caporedattore Luigi Matta. Di seguito ecco le dichiarazioni che Longari ha rilasciato in esclusiva ai nostri microfoni.
Per Mertens era davvero arrivato il momento dei saluti? In quale squadra lo vedresti per la prossima avventura?
“Il suo post è stato davvero commovente, per quanto mi riguarda penso che l’universo Napoletano e non solo sia rimasto molto colpito dal suo addio, anche perché non ha nascosto il rammarico di non essere rimasto. Non sappiamo come è andata la trattativa e cosa sarebbe potuto essere, cosi come non sappiamo delle cifre che e delle discordanze che hanno portato poi alla separazione, però è stato un post che testimonia la grandezza dell’uomo e dell’amore che prova verso Napoli. Sinceramente lo avrei visto bene ancora a Napoli, visto che in quell’ambiente può dare certamente di più rispetto che altrove, perchè lui è profondamente inserito nel tessuto sociale napoletano ed andava ad impersonare la napoletanità, e sicuramente il Napoli avrebbe potuto tenerlo visto il suo valore anche da questo punto di vista, ma sono valutazioni che non spettano a noi, spettano a De Laurentiis. Io penso che un qualsiasi club che voglia scommettere su un giocatore di sicuro talento e adattamento istantaneo alla nostra Serie A debba provare a puntare su Mertens. Per altro, se parliamo di Top Club non penso nemmeno abbia chissà quali pretese particolari di minutaggio, anche perchè anche al Napoli ha fatto quasi sempre la riserva in questa stagione, che per me è un qualcosa di sbagliato, visto che quando è stato chiamato in causa ha fatto sempre bene, Qualunque squadra abbia bisogno di talento e di un protagonista farebbe bene a puntare su di lui, perché ha ancora molto da dare.”
Come vedi la Lazio in vista della prossima stagione?
“Secondo me, pur avendo magari una rosa non all’altezza di quelli che la precedono, con l’organizzazione che può conferire Sarri, con il tipo di sviluppo che può dare al proprio gioco dopo un anno di lavoro secondo me la Lazio può lottare per le prime quattro posizioni, magari partendo dietro rispetto alle altre, perchè dal punto di vista dell’individualità hanno qualcosa in più, ma molto dipenderà dal se manterranno Milinkovic-Savic, mentre immobile resterà, ed eventualmente bisognerà trovare un ruolo anche a Luis Alberto all’interno di questo scacchiere, sempre che resti in biancoceleste anche l’anno prossimo. Secondo me la Lazio ha le potenzialità per essere la sorpresa della prossima stagione. Se una delle big dovesse fallire la stagione o partire con un po di ritardo secondo me la Lazio ha le possibilità per subentrare.”
La Serie A forse non è più neanche un campionato per giovani, visto che se ne stanno andando in tanti
“Hai ragione, il problema è l’aspetto economico, non sono scelte ponderate, ma dettate dalle difficoltà economiche che stiamo vivendo. io penso che nessun club italiano possa permettersi di fare questo tipo di operazione come quella per Udogie, nel senso di prendere un giocatore a 25 milioni e lasciarlo in prestito per un anno a Udine, perchè se tu lo paghi 25 milioni è perchè pensi che possa essere un colpo importante per la tua sessione di mercato. L’investimento più grosso fatto dalle italiane lo ha fatto il Milan con De Ketelaere, con un’operazione da circa 35 milioni di euro, e il Milan se lo porta a casa subito. Io penso quindi che le difficoltà siano di natura economica, non dimentichiamo che in Premier League, oltre al Tottenham, anche Brighton, che ha venduto Cucurella al Chelsea per 45/50 milioni, ha la disponibilità economica per un’operazione del genere, mentre i club italiani no, e se parliamo del Brighton, parliamo di un club che a livello di ambizioni può essere equiparato all’Udinese in Italia. Nonostante ciò, è una squadra che ha capacità di spesa maggiore rispetto ai nostri club di vertice.”
Cristiano Ronaldo ha perso il suo status? Oppure può ancora ambire a determinate vette?
“Secondo me lui è ancora tra i primi al mondo, ma il problema è tutto quello che c’è attorno, tutto quel che ne consegue. Io onestamente sono rimasto molto deluso dal suo atteggiamento allo United. Per come aveva descritto il suo ritorno mi aspettavo che non voltasse le spalle a quella realtà alle prime difficoltà. Già lo scorso anno ci sono stati dei problemi che lo hanno coinvolto, e la sensazione è che lui abbia perso il suo spirito di squadra. Io ci penserei molte volte prima di ingaggiare un giocatore che comunque andrai a pagare molto, ma con uno spirito di gruppo che è totalmente assente, e che alla fine ti comporta più problemi che benefici. Come calciatore rimane straordinario ma con il tempo ha perso lo spirito di squadra ed è diventato individualista”.