Anche nella giornata odierna è andato in scena il format pensato dalla nostra Redazione: CIP Football Bar Summer Edition. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì, per tutto il mese d’agosto, saremo in diretta su tutti i nostri canali social di CiP insieme al Senior Editor di Sportitalia Gianluigi Longari. La puntata odierna è stata condotta dal nostro caporedattore Luigi Matta. Di seguito ecco le dichiarazioni che Longari ha rilasciato in esclusiva ai nostri microfoni.
“Sicuramente il Barcellona sta facendo ‘all-in’ quest’estate. E’ un grande rischio, non so neppure quanto calcolato dalla società perché, comunque, sta anticipando gli incassi che sarebbero stati predisposti dai diritti televisivi ecc. per i prossimi anni. E’ rischioso, assolutamente sì. Dal punto di vista tecnico, sicuramente, i giocatori che sono arrivati rendono la squadra immediatamente competitiva, costruendo il cosiddetto instant team, aiutando ad ottenere risultati da subito sul campo e, contestualmente, aumentando ricavi da merchandising, diritti televisivi e quant’altro che aumenterebbero gli introiti.
Ripeto: è un grosso rischio, ‘frutto velenoso’ della gestione dissennata di Bartomeu e, ovviamente, il Barcellona ne sta pagando le conseguenze. Abbiamo visto anche la questione De Jong, con quel rinnovo che ha di fatto raddoppiato il suo ingaggio quando Bartomeu ha lasciato il Barcellona. Laporta ha dovuto, fin da subito, fronteggiare un aumento spropositato del monte ingaggi perchè, quel tipo di clausola che riguarda De Jong, riguardava anche altri giocatori che, pur avendo un ruolo marginale, si sono ritrovati ad avere ingaggi da top player della Premier League. Una situazione economica ai limiti dello ‘sfracello’. Penso che, inoltre, affinché possano essere registrati i nuovi acquisti, sarà necessario – già in giornata – un abbassamento dell’ingaggio da parte di Piqué che potrebbe venire incontro alle difficoltà del club”.
“Il punto è che non è più quel giocatore dell’Inter. Il problema è questo. Era sicuramente tra i top-5 in Europa, ma ora non lo è più a causa di scelte dissennate di chi lo assiste ma anche e soprattutto sue. All’Inter, nel 2019, era il centravanti titolare, capitano, reduce dalla prime convocazioni con l’Argentina. Un anno dopo aveva già perso tutto, era finito fuori rosa all’Inter e ora è fuori dal progetto PSG non avendo conseguito quello che desiderava. Ha perso il posto in Nazionale e non è considerato praticamente da nessuno per una prospettiva di alto livello. Ce ne sono sicuramente di club che punterebbero su di lui, ma non sono club che possono permettersi il suo ingaggio. Tu hai citato Galtier ma Wanda Nara ha detto che resterà e che ‘per liberarlo servono tanti soldi’ e, in questo momento, nessun club di primo livello può investire su un calciatore che, a gennaio/febbraio, aveva deliberatamente smesso di giocare perché doveva recuperare il rapporto con la moglie. Nessun top club investe su uno che non mette come priorità il proprio lavoro”.
“Sono d’accordo. Consideriamo anche che, all’Eintracht, Pellegrini andrà praticamente a prendere il posto di Kostic. Le operazioni non erano legate ma si sono incastrate. Sicuramente avrebbero meritato una chance entrambi. Per quanto riguarda Cambiaso, l’esperienza a Bologna, può fargli molto bene perchè ha bisogno di giocare con continuità. Io avrei puntato su Pellegrini però mi rendo anche conto che, per avere Kostic, probabilmente serviva un sacrificio ‘accettabile’. Per costi e ingaggio, il prestito era sicuramente più percorribile per poi avere Kostic, pur parlando di due operazioni separate”.
“Barcellona, Manchester City e Bayern Monaco”.