Lo Shakhtar Donetsk, i brasiliani d’Ucraina
Quando si pensa all’Ucraina, difficilmente si potrebbe mai azzardare un paragone con il Brasile. Eppure sulle rive del fiume Donets vi è una società di calcio che con il Brasile ha costruito un legame indissolubile. Parliamo dello Shakhtar Donetsk, squadra che prende il nome dall’omonima città ucraina.
Lo Shakhtar fino al 1991 ha rappresentato l’Unione Sovietica nelle competizioni europee, ed era nota con il nome russo di Šachtër. Fondato nel 1936 come Stachanovec’, è con la Dinamo Kiev una delle due formazioni egemoni del campionato ucraino. Insieme alla squadra di Kiev è una delle due compagini ucraine ad aver trionfato nelle coppe europee e il primo e finora unico club ucraino, dopo lo scioglimento dell’URSS, ad avere vinto una competizione europea, la Coppa UEFA 2008-09.
Nel corso degli anni, la società ha iniziato questo suo legame con i calciatori brasiliani, soprattutto dopo l’arrivo in società del ricco e controverso magnante Rinat Akhmetov. Il primo ad essere ingaggiato fu il centravanti Brandao un vero e proprio pioniere perché si tratta del primo brasiliano che sia mai arrivato a Donetsk. All’inizio degli anni Duemila, Akhmetov trasforma lo Shakhtar in un ricettacolo di alcuni dei migliori giocatori dell’Europa dell’Est, e tenta di alzare il livello ingaggiando alcuni prospetti del calcio africano, come i nigeriani Isaac Okoronkwo, e Julius Agahowa. Così, con l’ex allenatore del Parma Nevio Scala, nel 2002 conquista il primo scudetto e l’accesso alla Champions League. Da qui parte la suggestione brasiliana, e il primo rinforzo è appunto Brandao.
Negli anni successivi arrivano in rapida sequenza il terzino sinistro Ivan e il mediano Jádson, il regista Matuzalém e il centrocampista Elano. Sono gli anni di Mircea Lucescu allenatore che culmineranno con la vittoria della Coppa UEFA. In quella squadra in campo vi erano anche altri “verdeoro” come Fernandinho, Willian e Ilsinho.
Lo Shakhtar nel corso degli anni è diventato un habituè della Champions League. Il club di Donetsk è alla sua ottava partecipazione e nella scorsa stagione è arrivato sino alla semifinale di Europa League, eliminato proprio dall’Inter con un secco 5-0. Nella prima giornata del girone, però, gli arancio-neri si sono tolti lo sfizio di battere il Real a Madrid per 3-2, regalando così a tutto il calcio ucraino una vittoria di assoluto prestigio.
Allenati da un portoghese di nome Luis Castro, in rosa hanno ben 13 giocatori provenienti dal Brasile a conferma del filo invisibile che ormai lega Donetsk e Rio de Janeiro.
L’Inter è avvisata.