Calcio Estero

Liverpool e Manchester United progettano una Premier League a 18 squadre

La notizia è di quelle clamorose: Liverpool e Manchester United starebbero progettando una Premier League a 18 squadre. Secondo le indiscrezioni provenienti dall’Inghilterra, infatti, il piano studiato dalle proprietà americane delle due squadre sarebbe già raccolto in un documento denominato ‘Revitalisation’.

Il loro intento, d’altra parte, sarebbe proprio quello di dare nuova e maggiore linfa vitale al sistema calcio inglese. A dispetto di quanto si possa pensare, d’altronde, il piano delle due squadre più vincenti del panorama d’Oltremanica è rivolto, anche, ad aiutare le piccole e le squadre in difficoltà.

La loro idea, infatti, è quella di assegnare il 25% delle entrate della Premier League ai club della Football League (le serie minori), di formare un pacchetto di 250 milioni di sterline a garanzia contro l’impatto della crisi dovuta al COVID e di devolvere un ulteriore 8,5% a ‘giuste cause’.

La scelta di donare il 25% delle entrate ai club delle serie minori è volta a sostituire l’attuale sistema che prevede un ‘paracadute’ (una somma di denaro) per chi retrocede. Retrocessioni, comunque, che arriverebbero in maniera diversa con una Premier League a 18. Liverpool e Manchester United vorrebbero emulare quasi totalmente il modello della Bundesliga.

Quasi, perchè la terz’ultima, in questo caso, non dovrebbe vedersela solo con la terza della serie minore per non retrocedere. No, dovrebbe partecipare ai play-off con anche quarta e quinta. Ciò aumenterebbe sicuramente la spettacolarità del sistema di retrocessioni. Altra ipotesi rivoluzionaria, inoltre, è quella di eliminare la Carabao Cup. La coppa di lega inglese, infatti, risulta inutile, il più delle volte, per assegnare un posto in Europa League e, spesso, è causa dell’affanno delle big.

Il piano, tuttavia, non è volto a concedere benefici solo alle piccole. Liverpool e Manchester United, infatti, vorrebbero che i 9 club più longevi ricevano lo status di ‘azionisti a lungo termine’. Carica che permetterebbe a 6 di loro di apportare modifiche. Molto più semplice rispetto al sistema attuale che richiede il benestare di almeno 14 società. Inutile dire, infine, che tra i 9 club ci sarebbero, ovviamente, anche loro.

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Published by
Alessandro Bitto