Estate 2006. Dopo ben 5 anni alla Lazio di cui era diventato capitano, Liverani litiga con il presidente Claudio Lotito e decide di non rinnovare il contratto, trasferendosi alla Fiorentina a parametro zero.
Quella è l’estate di Calciopoli. La situazione in Italia è caotica. Ogni giorno le trame si infittiscono e nuove squadre vengono coinvolte. Tra queste proprio la Fiorentina che, alla fine del processo, si vede annullare la qualificazione in Champions League. Annessa, inoltre, una penalizzazione di 15 punti.
La squadra di Prandelli, a quel punto, perde giocatori importanti come Brocchi, Stefano Fiore e Luis Jimenez. Nonostante ciò, Liverani decide di accettare, comunque, l’offerta e si trasferisce a Firenze.
Il regista romano si prende la maglia numero 11 e assieme a Montolivo crea un centrocampo di quantità e tanta qualità. Con loro due in cabina di regia, Frey a parare qualsiasi tiro e la grande coppia offensiva formata da Mutu e Toni, la squadra di Prandelli esce ben presto dalle sabbie mobili e disputa un campionato incredibile.
Ventuno vittorie, miglior difesa del campionato con 31 reti subite in 38 giornate e terzo miglior attacco con 62 gol fatti. Numeri che consentono alla Fiorentina di raggiungere il quinto posto a pari merito con il Palermo. Un quinto posto che sarebbe stato terzo senza penalizzazione, ma che, comunque, vale la qualificazione alla Coppa UEFA.
La seconda stagione, tuttavia, Liverani, complice l’età che avanza, non riesce a ripetersi. Se l’anno prima, infatti, aveva saltato appena due partite di campionato, durante la stagione 2007/2008 viene oscurato da Kuzmanovic.
Nelle sue 29 presenze, comunque, aiuta la squadra viola a raggiungere ciò che l’era stato strappato due anni prima in tribunale: la qualificazione in Champions League.
Il contributo maggiore, tuttavia, Liverani lo offre in Coppa UEFA, dove gioca quasi sempre e in cui la Fiorentina è protagonista di una grande cavalcata. Nei preliminari elimina gli olandesi del Groningen ai rigori, passa il girone e, poi, estromette in successione Rosenborg, Everton (ancora dagli undici metri) e PSV Eindhoven.
Si regala, così, la semifinale. Una semifinale che li vede affrontare gli scozzesi del Glasgow Rangers. Le due squadre si annullano sia all’andata che al ritorno. 0 a 0 in entrambe le occasioni. Al Franchi, dunque, la sfida si decide ai rigori.
Gli scozzesi sbagliano il primo. Si pensa che il fato sia benevolo come successo ai preliminari contro il Groningen e agli ottavi con l’Everton. Non sarà così.
I Rangers, infatti, non ne sbagliano più, mentre per la Fiorentina il terzo rigore dà il via alla fine del sogno. Proprio Liverani, infatti, pareggia i conti, fallendo il penalty. Dopo di lui, Vieri farà altrettanto regalando la finale europea agli scozzesi. Un finale amaro che coinciderà anche con l’epilogo di Liverani a Firenze che lascerà in estate, nello stesso modo in cui era arrivato due stagioni prima, a parametro zero.
Stasera andrà in scena Parma-Fiorentina. Una sfida che non può non essere speciale per l’allenatore ducale, Fabio Liverani, il quale, per una sera, si ricorderà di quel rigore maledetto, ma anche di un biennio pieno di soddisfazioni.