Lione, Palmieri: “Qatar 2022? Pensiamo solo di andarci”

lione Palmieri

Photo Andrea Staccioli / Insidefoto andreaxstaccioli

Emerson Palmieri, il calciatore brasiliano del Lione, si è raccontato al quotidiano So Foot, dove ha parlato del Lione, del Chelsea, del  futuro e di Euro2020.

Lione, l’intervista a Emerson Palmieri

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(Copyright: xMarkxPainx via Imago)

Il Lione: “Prima del mio arrivo a Lione ho parlato con Juninho e Lucas Paquetá che ha finito per convincermi dicendomi che era stata una buona scelta per lui venire qui, raccontandomi che a Milano era triste e che tutto era cambiato a Lione. Quello che Lucas ha vissuto è simile a quello che sto vivendo io. Ero al Chelsea da tre anni, e gli ultimi sei mesi sono stati duri, ho giocato pochissimo. Dopo la vittora agli Europei ho completamente cambiato il mio modo di pensare. Mi sono detto: “La prossima stagione andrai in una squadra che ti farà sentire importante“. Penso di aver fatto la scelta giusta”.

Il Chelsea: “È stato difficile, perché da un lato sono ancora sotto contratto con il Chelsea, ma allo stesso tempo mi ero promesso di firmare per un anno con il Lione. Alla fine non avevo voce in capitolo, perché è una cosa che si gestisce tra i club. Si sono parlati, e il Lione ha detto di no. Inizialmente pensavo fosse una cosa falsa diffusa dai giornali. Poi ho capito che era vero, e ho passato dieci giorni tornando a casa non sapendo se fare le valigie o meno. Credo che alla fine questo risultato sia la cosa migliore e devo conservare solo il lato positivo di questo episodio: il Lione ha detto di no al Chelsea e ha lottato per la mia permanenza, ma il Chelsea voleva riportarmi indietro. Le posizioni dei due club mi hanno reso felice, perché significa che qui sto facendo bene il mio lavoro”.

La finale di Euro2020: “Quando Jorginho è andato dal dischetto contro l’Inghilterra ero convinto che avessimo vinto. Con lui giocavo da tre anni al Chelsea, non l’avevo mai visto sbagliare un rigore importante. Pochi secondi prima mi giro verso Chiesa e gli dico: “Dai Fede, va bene, è finita. Abbiamo vinto. Chiesa mi ha detto: “No, aspetta, aspetta. Ho insistito: “ No, no, è finita. Lo conosco, è mio amico, non sbaglierà. Eppure è successo. Ma la speranza c’era, perché in porta c’era Gigio. E lì Donnarumma ferma il rigore di Saka. Siamo impazziti, gli corremmo incontro e ricordo che in quel momento l’arbitro ci disse: “Dobbiamo verificare con il VAR”. In verità l’arbitro parlava da solo: stavamo già festeggiando insieme, eravamo campioni d’Europa. È stato favoloso“.

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(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Infine, il Mondiale: “Ci pensiamo da novembre. Ma non pensiamo all’esito negativo, mai. Pensiamo solo a fare il lavoro e ad andare ai Mondiali. Sappiamo che sarà difficile, ma dobbiamo ricordare che anche agli Europei tutti pensavano che sarebbe stato difficile per noi superare i quarti. Daremo il massimo. Il mio futuro? A dire il vero, è difficile prendere in considerazione qualsiasi cosa, perché non ci sono nuove informazioni a riguardo. Sono felice di fare bene il mio lavoro qui, e vedremo a fine stagione”.