L’Inter si riscopre perfetta al momento giusto senza affidarsi a Lukaku

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(Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Negli ultimi dieci giorni l’Inter aveva dato l’impressione di un’incompiuta. La sconfitta con la Sampdoria nonostante il dominio, il pareggio subito dalla Roma in fase di controllo, le occasioni sprecate contro la Fiorentina. Ieri sera l’Inter si è riscoperta perfetta. Non si parla solo di gioco e di attitudine, ma di squadra. I nerazzurri sono stati un coro guidato con maestria da Conte. Non ci sono stati errori, ma solo armonia. Certo, se si vuole essere puntigliosi Lautaro Martinez inizia a sbagliare troppi gol ultimamente. Ma non è un possibile 4-0 non arrivato a rovinare ciò che è stata e che deve sempre essere l’Inter.

La non dipendenza da Lukaku

L’Inter è stata spesso tacciata come priva di gioco e dipendente dalle mosse di Lukaku. Non si può dire che non sia stato così molte volte. Il belga per fisicità e qualità è capace di tenere alta la squadra, di gestire il pallone e di andare in profondità. Ieri sera con Chiellini ha vinto tantissimi duelli, si è sacrificato, ma per una volta il gioco ha avuto uno sviluppo diverso. L’Inter non ha pagato, anzi, è stata praticamente perfetta. Gli esterni Hakimi e Young sono stati sfruttati molto di più rispetto al solito. Le mezzali si sono comportate come tali sia in fase offensiva sia in quella difensiva.

I talenti nerazzurri

Oltre a ciò Conte ha trovato il suo difensore di impostazione. Alla Juventus era Bonucci, ora più che De Vrij sembra essere Bastoni. Il giovane difensore sta avendo una crescita esponenziale sotto la guida del salentino. Sale, scende, difende con ordine e sa comportarsi come esterno o mediano aggiunto nel momento del bisogno. Un altro giocatore ormai diventato fondamentale è Barella. Il sardo è un piccolo Conte plasmato dal salentino a sua immagine e somiglianza. La grinta e la voglia di non mollare mai prevalgono su tutto il resto. La crescita, però, c’è stata anche sul piano della qualità di gioco e in fase offensiva. A soli 23 anni i soldi spesi per lui sembrano essere stati un ottimo investimento.

Il guerriero ritrovato

Infine, c’è Arturo Vidal. Il cileno sa far parlare di lui. Prima del match per un bacio volontario o meno allo stemma della Juventus sul petto di Chiellini. In campo, però, ha aperto le danze. Nell’ultima settimana si è dimostrato un giocatore diverso. A Roma ha offerto una grande prestazione rovinata solamente da un liscio clamoroso che avrebbe portato il 3-1. A Firenze ha segnato il suo primo gol nerazzurro su rigore. Ieri sera ha realizzato il primo gol in Serie A con l’Inter alla sua ex squadra. Vidal sembra essere tornato grande, come lo voleva Conte. Ora sta a lui confermare ciò che di buono sta facendo vedere.