L’Inter di Inzaghi vola: ecco perchè i nerazzurri sono ancora i più forti

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

I campioni d’Italia tornano a ruggire con forza, forti di ben 11 risultati utili consecutivi ed un calcio in continuo perfezionamento, in cui la qualità dei singoli si mette meravigliosamente al servizio del collettivo. Forgiata da Conte e perfezionata da Inzaghi, la compagine nerazzurra si candida a riprendersi ciò che è suo, mettendo in mostra un gran numero di ragioni per cui sono ancora loro i più forti dello stivale calcistico italico.

IL CALCIO EVOLUZIONISTICO DI INZAGHI

L’Inter era apparsa, nei caldi mesi estivi, ridimensionata dagli addii di Conte, Lukaku e Hakimi, i fautori principali del tricolore interista. Le pesanti cessioni avevano suscitato dei malumori non indifferenti, che sono stati spenti con la pazienza, le idee e l’entusiasmo di Simone Inzaghi, che ha cambiato radicalmente lo stile di calcio dell’Inter, senza però alterarne l’intensità e la cattiveria agonistica. Rispetto alla passata stagione, i nerazzurri mettono in campo un calcio di gran classe e padronanza di palleggio, portando sempre un gran numero di uomini nella metà campo avversaria.

Ciò che stiamo vedendo in queste ultime settimane è esattamente l’impronta tattica tipica di Inzaghi, quella di un calcio basato su un modulo chiaro, ma in costante evoluzione. Una costruzione a tre con due esterni larghissimi ed in perenne proiezione offensiva, supportati da una grande dose di qualità tecnica fra le linee. I movimenti di Correa e Calhanoglu escono facilmente dai radar avversari, e la loro capacità di costruzione e rifinitura li porta costantemente ad indietreggiare la loro posizione, e fungere cosi da collanti fra il centrocampo e l’attacco.

La figura di Dzeko è fondamentale per i meccanismi offensivi, in quanto la sua capacità di generare profondità consente ai compagni di reparto di aver maggior spazio di giocata. Il bosniaco è inoltre bravissimo a dialogare ed a giocare di sponda, e non è raro vederlo in fase di rifinitura ad alimentare le incursioni dei centrocampisti. Anche Barella ha fortemente evoluto il suo calcio, che continua ad essere di grande dinamismo, ma con una posizione ancor più avanzata, che valorizza al massimo le sue doti d’inserimento e definizione.

Questa struttura viene valorizzata non solo dal grande spessore dei singoli, ma anche dalla ferma volontà di dominare il gioco attraverso il possesso palla. Le trame dell’Inter sono infatti fluidissime, verticali ed estremamente armoniche, come dimostrato dal gol realizzato da Correa contro la Roma, frutto di una lunga serie di passaggi consecutivi, tutti suggeriti dai movimenti dei calciatori.

I SINGOLI

Altro motivo importante per cui l’Inter rimane la squadra più forte d’Italia sta nello spessore dei singoli, Partendo dall’asset difensivo, il trittico di centrali composto da De Vrij-Skriniar e Bastoni è estremamente consolidato, ed unisce organizzazione, solidità e capacità di costruzione. Inoltre i difensori interisti sono fra i più prolifici e validi del campionato in termini offensivi, e risultano costantemente un pericolo per gli avversari sui calci piazzati.

A centrocampo continua senza freni la grande maturazione di Brozovic, una dinamo instancabile in mezzo al campo, oltre che un metronomo di grande affidabilità. Il livello di Barella si sta stabilizzando su vette altissime, ed i suoi nuovi compiti lo stanno portando, a poco a poco, ed aumentare la sua universalità tattica. Perisic, grazie alla gestione di Inzaghi, è in uno stato di grazia che non si vedeva da anni, ed il tecnico piacentino sta lavorando pazientemente anche sulla restaurazione di Arturo Vidal. Importante anche la valorizzazione di Dimarco, la cui crescita è costante e costruita su una continuità di prestazioni importante.

Lo stesso Calhanoglu sta trovando la giusta armonia tattica, mentre Correa si conferma la scheggia impazzita, tatticamente parlando, che tanto piace al tecnico nerazzurro. L’acquisto di Dzeko, inizialmente sottovalutato, si sta rivelando un grande valore aggiunto, non solo per i numeri realizzativi, ma anche e soprattutto per la qualità e il peso che riesce a dare alla manovra interista. In ultima analisi, occorre spendere due parole sull’evoluzione di Lautaro, divenuto uomo squadra ed attaccante totale sotto la guida dell’ex tecnico della Lazio.