L’infortunio di #Zaniolo raccontato da Twitter
La paura. L’ansia. Il dispiacere. La ricerca di colpevoli più o meno presunti. Il secondo grave infortunio subito da Nicolò Zaniolo al crociato del ginocchio destro in pochi mesi, è stato raccontato pressoché minuto per minuto dagli appassionati, non soltanto quelli di fede romanista, ma anche coloro che, a prescindere dalle rivalità di club, vedevano in lui un porto sicuro per il futuro del calcio azzurro.
Che qualcosa non andasse, d’altronde, si era capito al primo istante, con il giovane giallorosso dolorante sul terreno dello Johan Cruyff Arena.
No Zaniolo, speriamo di no! #OlandaItalia #Zaniolo
— JuventusOnly (@JuventusOnly) September 7, 2020
La paura dilaga. E si cerca un appiglio a qualunque cosa, a qualunque, piccolo particolare che dia una minima speranza.
va detto che se gli fosse di nuovo partito il crociato, non sarebbe certamente uscito sulle sue gambe.
Pensiamo positivo.
Una botta e tanta paura.
Forza #Zaniolo #OlandaItalia— ApocaFede (@DrApocalypse) September 7, 2020
Ma la storia dello sport ci ricorda che la realtà può essere ben diversa…
Il fatto che sia uscito sulle sue gambe non vuol dire niente: ricordo #Svindal, non un fuscello, sfracellarsi sulla #Streif di #Kitzbühel, rialzarsi e arrivare sugli sci al traguardo. La sera gli diagnosticarono il crociato rotto.#Zaniolo #OlandaItalia #7settembre
— Andrea Pecchia (@andrea_pecchia) September 7, 2020
Da Roma arrivano i primi rumor: è certamente una rottura del crociato. Si scatenano le prime imprecazioni, i primi abbracci virtuali al talento di Massa, i primi tweet polemici contro il fitto calendario di partite (che quest’anno è ancora più fitto del solito per motivi noti). Le parole del professor Ferretti, medico della Nazionale, nonostante qualcuno ci speri ancora, sono già una sentenza.
"Distorsione importante al ginocchio già operato, siamo preoccupati"! Diagnosi peggiore non c'è 😞 #Zaniolo
— @rita@ (@kikiejiji) September 7, 2020
E infatti, stamattina, ecco la doccia fredda: è il crociato. Ovvero: almeno altri sei mesi fuori, carriera forse compromessa e anche quell’Europeo che gli era stato “salvato” dalla pandemia finisce di nuovo in discussione. L’Italia intera si stringe attorno al suo talento e ribadisce il suo disprezzo per il calendario intasato, ma davvero può essere quella l’unica spiegazione?
Prima o poi, qualche club troverà il modo di farsi risarcire da UEFA e Fifa il reale danno subito.
E la smettessero con “eh, ma giocare in Nazionale fa accrescere il valore dei cartellini”. #OlandaItalia #Zaniolo— Fino alla fine (@juventinik22) September 7, 2020
Nicolò Zaniolo non è il primo che si fa male due volte allo stesso crociato. E non è che tutti i calciatori, sottoposto al medesimo calendario “impazzito” post-lockdown, hanno subito lo stesso trauma del romanista. Senza considerare che alla Roma capita troppo spesso: solo casualità? Di sicuro Zaniolo è stato fin troppo sfortunato…
Un abbraccio fortissimo a #Zaniolo. Un talento immenso che si scontra con una sfortuna altrettanto immensa. #ForzaNicolo #VillaStuart #Calcio
— Salvatore Rocca 🇪🇺🇺🇳 (@Saelvig) September 8, 2020
Non ci resta che chiudere con un Forza Nicolò!