Liga, Tebas: “il Real guadagna come i club della Premier ma piange”

Liga, Tebas: “il Real guadagna come i club della Premier ma piange”

(Photo by PAU BARRENA/AFP via Getty Images)

“I nostri club, grazie alle televisioni nazionali, guadagnano come quelli della Premier League. Il Real Madrid piange tanto per questo motivo ma non dovrebbe, perché guadagna come i club della Premier.” Le parole del presidente della Liga Spagnola, Javier Tebas, arrivano in un podcast di gestione sportiva Folha Seca ed ha toccato diversi temi, dalla situazione della competizione all’impatto del fondo di investimento Cvc.

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(Photo by JAVIER SORIANO/AFP via Getty Images)

Tebas: “Liga guadagna come Premier e il Real piange”

Si parla spesso della scarsa competitività della Liga rispetto al campionato inglese: in merito a questo delicato argomento, è intervenuto il numero uno della lega, che ha difeso la distribuzione economica in materia di diritti televisivi. Non è mancato un velato attacco al Real Madrid: “I nostri club, grazie alle televisioni nazionali, guadagnano come quelli della Premier League. Il Real Madrid piange tanto per questo motivo ma non dovrebbe, perché guadagna come i club della Premier. Ecco perché quando si la classifica delle squadre con il reddito più alto al mondo, Real Madrid e Barcellona sono tra le prime. Non so cos’altro vogliano“.

Tebas ha parlato anche del rifiuto di Real Madrid e Barcellona, con altre due squadre, a firmare l’accordo con il fondo di investimento Cvc: “LaLiga gestisce i diritti globali della competizione. Sarebbe più bello e comodo se sia il Madrid che il Barça si unissero a noi, ma non è per questo che smetteremo di crescere. Siamo una delle leghe meglio organizzate. Vorrei che fossero con noi? Sì. Sono essenziali? NO».

E sul rapporto con Florentino Perez e l’idea della Superlega: “Conosco il presidente del Real Madrid da molti anni, la scusa che usa per andarsene è che LaLiga è molto debole e non vengono generati abbastanza entrate per sostenere i grandi club. In materia di Superlega gioca sporco, perché finirà per ammazzare il calcio nazionale e lui lo sa, perché non è stupido”.