Una carriera che prometteva scintille. Per molti un predestinato. Invece, la storia calcistica di Freddy Adu è stata tutt’altro. Una parabola discendente senza fine, lontana dai riflettori e dai top club, immaginati quando aveva solo 13 anni e la Nike gli fece firmare un contratto da un milione di dollari annui.
Nato in Ghana nel 1989, si trasferisce negli Usa all’età di 8 anni. Il suo è un talento precoce, a 14 anni era il giocatore più pagato della Mls, il campionato americano. Su di lui si accese l’interesse di numerosi grandi club europei. Il trasferimento al Benfica nel 2007, doveva essere il primo passo per una carriera ad altissimi livelli. Invece, fu l’inizio della fine. Ben 14 squadre cambiate in carriera, alcune più o meno conosciute come il Monaco in Francia, l’Aris Salonicco in Grecia o il Riezspor in Turchia. Altre totalmente sconosciute come i serbi del Jagodina o i finlandesi del Kups. Con un unico comune denominatore: in nessuna di queste squadre è riuscito a lasciare il segno.
Fino al 2018 quando Freddy Adu dopo essere tornato in Florida ed aver giocato per il Las Vegas Lights ha deciso di smettere con il calcio. La notizia è arrivata in queste ore, il 31enne americano ha deciso di riprovarci, giocherà per gli svedesi del Osterlen FF, squadra impegnata nella terza serie nazionale. Sarà la sua quindicesima squadra in carriera.
Dagli spot con Pelè, ai paragoni con Lionel Messi per finire nella Serie C svedese. Freddy Adu è finito lontano anni luce dalla carriera immaginata quando era solo poco più che un bambino. Lontano dalla gloria, dai soldi e dal calcio che conta.