Lecce, Piccoli: “Qui sto bene ma non programmo il futuro. Mi sento bergamasco”

Piccoli, l'intervista a La Gazzetta dello Sport

Piccoli, l'intervista a La Gazzetta dello Sport (Getty Images) - calcioinpillole.com

Roberto Piccoli è l’uomo del momento del Lecce. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato sviscerando dei temi cruciali sul presente e il futuro dell’attaccante.

Roberto Piccoli sta facendo il massimo per mettersi in mostra agli occhi dei tifosi e del suo allenatore Roberto D’Aversa, e nel recente periodo ci sta riuscendo bene. Sono arrivati due gol in Serie A, l’ultimo, su rigore, che ha permesso il pareggio contro il Bologna. Nonostante non sia un titolare del Lecce, il 22enne di proprietà dell’Atalanta non sta perdendo l’occasione per dire la sua e dare un grosso contributo. E’ sicuramente l’uomo del momento della formazione giallorossa, e la Gazzetta dello Sport non ha perso tempo per intervistarlo. Si è raccontato a tutto tondo l’attaccante dei pugliesi. Di seguito le sue parole.

Lecce, l’intervista di Piccoli

Resoconto dei prestiti: “Spezia, Genoa, Verona, Empoli e Lecce. E sono ancora della Dea. A La Spezia sono stato sfortunato. Mi feci male, due infortuni ai flessori. A Verona è stato forse il periodo più difficile. A Empoli è andata bene. Lunedì li ritrovo in una sfida molto delicata”.

Atalanta: “Guardavo tanto i movimenti di Zapata, abbiamo caratteristiche simili, ma anche di giocatori come Ilicic e Muriel. Sono stato lì da piccolo. Dopo la Tritium. Sono nato a Bergamo e mi sento bergamasco”.

Futuro: “A Lecce ci sto bene, vivo in centro, adoro il pasticciotto…. Io e Sansone sappiamo che dobbiamo contenerci. Ogni tanto viene la mia ragazza, Carlotta, che fa l’università. Io devo finire le superiori e prendere il diploma di liceo scientifico a cui tengo molto. Anche i miei genitori vengono spesso a trovarmi. Ma prima di certe gare voglio stare solo. Domenica ero solo ed è finita splendidamente. Difficile dire se potrò stare qui a lungo, anche se mi piace davvero. Non programmo mai, sono dell’Atalanta e a queste cose pensa il mio agente Beppe Riso che mi dà garanzie. Sicuramente sto lottando per impormi, per dare tutto me stesso, per il Lecce, per questo club, e per i tifosi. È una piazza calda, che merita tanto”.

La chiamata di Corvino: “Mi ha chiamato e mi ha convinto. So che è un fenomeno, so che ha scoperto tanti campioni. Quando mi ha parlato mi ha detto: “qui ti rilanci e ti puoi prendere quel che ti spetta”. Ho già capito che è vero quello che si dice a Lecce che qui piangi due volte: quando vieni, ma soprattutto quando te ne vai”.