Lazio, Tudor in conferenza con Lotito: dalla scelta del modulo al rapporto con Guendouzi e Immobile
Oggi alle 13:30 il nuovo allenatore della Lazio, Igor Tudor, ha inaugurato la sua avventura sulla panchina biancoceleste in conferenza stampa al centro sportivo di Formello. Il tecnico croato torna ad allenare dopo l’esperienza al Marsiglia in Ligue 1 ed è pronto a conquistare i cuori della tifoseria capitolina fino alla fine della stagione, per poi preparare il nuovo anno in estate.
Nonostante abbia già preso le redini della squadra da qualche giorno dopo l’addio di Maurizio Sarri, oggi inizia ufficialmente l’era Tudor nel ruolo di nuovo allenatore della Lazio. Alle 13:30 infatti il tecnico croato ha preso parte alla conferenza stampa organizzata dalla società nel centro sportivo di Formello insieme al presidente Claudio Lotito, inaugurando così la sua avventura nella Capitale. L’ex Marsiglia ha toccato diversi temi, dal sistema di gioco che utilizzerà fino al ruolo dei giocatori chiave nelle gerarchie della rosa.
Lotito in conferenza spiega la scelta Tudor
Ad aprire le danze della conferenza stampa di presentazione di Igor Tudor come nuovo allenatore della Lazio ci ha pensato proprio il presidente Claudio Lotito, che ha spiegato le motivazioni della scelta del tecnico croato: “Penso sia la scelta giusta sotto tutti i profili. La mia decisione su Tudor non è dettata dall’emergenza, ma dalla voglia di rilanciare la Lazio con un progetto serio. Serviva una persona che potesse far esprimere al 100% delle proprie potenzialità tutti i calciatori, dal punto di vista tattico e di stimoli, in un momento dove la squadra aveva perso le certezze”.
Il presidente Lotito ha anche svelato il momento in cui ha deciso di contattare Tudor: “Non ci sono stati contatti prima dell’addio di Maurizio Sarri. Ho fatto delle valutazioni in merito ai profili che avrebbero potuto sostituirlo e credo di aver trovato una persona sana dal punto di vista morale. Non ha retropensieri e se deve dire una cosa la dice“.
Tudor racconta in conferenza perché ha scelto la Lazio
Dopo il presidente Lotito è arrivato il momento di mister Tudor, che ha subito preso la parola raccontando le sue sensazioni sulla squadra e spiegando il motivo della scelta di sposare il progetto Lazio: “Non devo dare giustificazioni sulla mia scelta di venire alla Lazio, in pochi avrebbero rifiutato perché è un grande club. A Formello ho trovato una squadra che ha voglia di lavorare e questo fa onore al lavoro del precedente allenatore, perché vuol dire che sono abituati“.
Interpellato poi sul ruolo di Kamada nello scacchiere tattico, l’allenatore ha risposto così: “Non vorrei parlare dei singoli, io sono uno che osserva molto e poi scelgo in base a quello che vede. Non giocheremo per il modulo, ma per i risultati da qui fino alla fine della stagione. Sul modulo dico che valuteremo insieme cosa è meglio per la squadra, perché magari ci sono giocatori che non si trovano bene con il mio sistema di gioco“.
Il suo rapporto con i giocatori
La figura di Tudor negli anni ha preso le sembianze di un sergente di ferro. Il mister ha risposto a questa definizione raccontando il suo rapporto con i calciatori: “Non ci si può limitare a questo, bisogna vedere tutto il contesto. Nei miei primi giorni non ho mai alzato la voce con nessuno, c’è già una grande cultura al lavoro e qui in Italia è più facile rispetto agli altri paesi dove ho lavorato. Serviranno bastone e carota, come ha detto Lotito, ma poi fuori possono chiedermi quello che vogliono“.
L’importanza degli obiettivi
Il nuovo allenatore della Lazio si è poi soffermato sull’importanza di preparare al meglio i prossimi impegni, tra cui la sfida di Coppa Italia: “In questo momento non serve programmare a lungo termine, credo nel lavoro quotidiano e la programmazione viene dopo. Ho visto una squadra forte e credo in loro, ma poi sono i calciatori che in campo decidono le partite in base alla voglia e all’impegno che ci mettono. Partiremo subito con partite difficili e questo mi piace, ma non sarà semplice trasmettere tutto quello che vorrei in così poco tempo“.
Il rapporto con Guendouzi e il recupero di Immobile
Nei giorni scorsi i riflettori dell’attenzione si sono accesi sul rapporto che Tudor e Guendouzi avevano sviluppato nel corso dell’esperienza a Marsiglia, ecco cosa ha raccontato il tecnico: “Sono contento di ritrovarlo, ha una grande personalità e tanta esperienza. I problemi? Vuole giocare tutte le partite e questo non sempre si può fare, poi ci sono cose di campo che tutti sanno, ma abbiamo un bel rapporto“.
Successivamente il mister biancoceleste ha parlato anche della situazione legata a Ciro Immobile, travolto dalle critiche nelle ultime settimane: “Non sono io che devo parlare di lui, ha scritto la storia alla Lazio. Poi succedono tante cose, ma c’è grande amore da parte di tutti verso Ciro. Lui è il capitano e ci tiene, questa è una bella cosa. Ho visto la voglia di mettersi a disposizione“.
Sul cambio modulo
Come ci si poteva aspettare, Tudor ha parlato anche della possibilità di un cambio modulo già dalle prossime partite della Lazio: “C’è un lavoro specifico da fare col tempo e non abbiamo neanche fatto una preparazione per questo sistema di gioco. Vedremo se tutti riusciranno a reggerlo, generalmente mi piace il calcio offensivo, ma poi serve tanto equilibrio in campo“.
Ancora sulle caratteristiche del suo modulo: “Io gioco con il 3-4-2-1 e sappiamo tutti che avrò bisogno di centrocampisti che facciano bene entrambe le fasi, che corrano in avanti e indietro e che abbiano intelligenza tattica. Due punte in campo? Può succedere. Il lavoro di Sarri? Ci sono tante cose che vorrei mantenere, a partire dall’organizzazione difensiva, ma poi il resto deve restare nello spogliatoio“.
Le parole di Tudor in conferenza su Luis Alberto
L’allenatore ha parlato anche del possibile nuovo ruolo in campo di Luis Alberto: “L’Importante è che siano forti. Lui è forte, penso possa giocare in qualsiasi ruolo. Può fare anche il ruolo davanti alla difesa se vogliamo essere super offensivi. E’ un giocatore forte, se stai tanti anni qua sei forte. Lo vedo motivato, voglioso. Oggi si è allenato bene con gli altri».