Danilo Cataldi, centrocampista della Lazio, ha parlato a Lazio Style Radio dopo il rinnovo e in vista della sfida contro l’Inter a San Siro.
“Quello con questi colori è un legame lungo oltre vent’anni, rappresenta un pezzo di vita, spero di onorarlo al meglio fino a quando me ne sarà data l’opportunità. Giocare con questa maglia era un sogno, nel tempo è diventato un obiettivo. Quando ero andato via in prestito avevo l’obiettivo di tornare, quando questo è accaduto volevo far cambiare idea agli addetti ai lavori, i quali avevano valutato male la persona. Non mi andava giù, volevo far togliere il dubbio su queste errate percezioni per poi eventualmente andare via in modo pulito e per fortuna le cose sono andate per il meglio. Ora sono un altro calciatore, ho avuto l’opportunità di lavorare con allenatori che mi hanno cambiato, l’esperienza e minutaggio in campo aiutano nel percorso”.
Quando c’è stata la svolta?
“Il secondo anno di mister Pioli ha rappresentato per me un grande rimpianto, non ero riuscito a confermarmi dopo una prima annata decisamente positiva. Da un anno e mezzo gioco stabilmente da playmaker e questo mi ha fatto crescere tanto”.
Sente ancora qualche ex compagno?
“Sono tuttora in contatto con Ledesma, ho conosciuto tanti esperti in quel ruolo, perché ci sono stati anche Biglia e Lucas Leiva, con il quale ho giocato più di tutti. Ho un’altissima stima nel suoi confronti, è stato il mio punto di riferimento”.
Quanto pesa il ko di sabato scorso?
“Giocare contro il Torino è sempre complicato per noi ma ci siamo, siamo carichi, giocheremo due volte a Milano in sette giorni, dovremo dare tutto nonostante la stanchezza”.
Il record di presenze di Radu?
“Non credo di raggiungerlo, ma lavorerò per farlo. Rappresenta un pezzo importante della storia del club. Lui è stata la mia ancora in tanti momenti”