Alla vigilia del match di Europa League contro il Porto, l’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida. Il tecnico biancoceleste dovrà fare a meno di un giocatore importante come Ciro Immobile, indisponibile contro i portoghesi a causa di una influenza.
Sui gol in trasferta che non valgono più doppio: “Porterà tante partite ai supplementari, ma non mi sembra un calendario che permetta di fare partite così. Il gol in trasferta poteva diventare anacronistico, ma così c’è la possibilità di fare partite a 60-70 ore da quella successiva”.
Sull’assenza di Immobile: “Giocheremo in undici come sempre, ci adatteremo domani come abbiamo fatto in precedenza. Per Udine vediamo se migliora la febbre e quindi se si possa portare in trasferta. Non lo so, non sarà nelle condizioni ideali ma ci fa comodo anche quando è all’80%”.
Sul Porto: “Non mi importa del lignaggio, non conta il passato. Conta che è molto forte ora, ha qualche giocatore esperto di buon livello e giovani interessantissimi con qualità tecniche straordinarie. E’ inutile parlare tanto, ha fatto 19 vittorie e 3 pareggi in campionato, ha perso solo 3 partite, di cui 2 con il Liverpool. La preoccupazione sulla partita è che affronteremo una squadra organizzata, fresca, forte tecnicamente, quindi difficile”.
Sulle aspettative della Lazio anche in Europa League: “Che entri sempre con la stessa mentalità e dal punto di vista fisico e tattico. E’ difficile entrare nella testa di un gruppo, anche quella inconscia. Spero sempre che si entri nella stessa maniera, non è semplicissimo ma ci stiamo lavorando, con segnali di miglioramento e qualche ricaduta ma lo stiamo facendo tutti insieme”.
Su quanto valga l’Europa League per la Lazio: “E’ effettivamente una manifestazione dispendiosa, non è semplice. Finisci la partita alle 23 del giovedì sera e non c’è la possibilità di giocare il lunedì come anni fa. Ci sono trasferte logisticamente più lontane della Champions: poi chiaro che il Chelsea fosse una corazzata per l’Europa League, era più semplice. Per noi è un palcoscenico europeo, ci vogliamo stare dentro bene anche con squadre più forti di noi. E’ sempre un prestigio per i ragazzi e la società starci più dentro possibile”.