Lazio, Sarri: “Tra calcio e ciclismo preferisco la seconda. Riformiamo il sistema”

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(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

La Lazio di Maurizio Sarri intriga e si è guadagnata di diritto un posto importante nella parte alta della classifica di questo inizio di stagione. Gli uomini biancocelesti hanno seguito alla lettera in questo avvio le indicazioni del tecnico toscano che storicamente al suo secondo anno di insediamento fa sempre un sacco bene. Sarri si è raccontato in esclusiva ai microfoni di RSI.

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(Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

Lazio, ecco le parole di Sarri

Sul suo percorso: “Per me quello con il calcio è un innamoramento avuto fin da piccolo – ha esordito il 63enne – coordinare 11 giocatori su un terreno non è proprio semplicissimo, ci vuole organizzazione e la vittoria è sicuramente importante per dare vigore alle idee. Ritengo però che se si ha il piacere di giocare questo sia più appagante e porta di conseguenza anche migliori risultati”.

Sul calcio moderno: “Il calcio deve essere salvato da se stesso, si sta andando su una strada nella quale è impossibile mostrare la bellezza. Dover giocare 60 o 70 partite all’anno porta i giocatori ad allenarsi di meno e a produrre uno spettacolo meno bello. Siamo in una fase in cui lo sport è diventato un business, in cui conta di più l’apparenza ed è una cosa ridicola. In Italia si fa più tifo contro gli avversari che per la propria squadra. Questo la dice lunga, non ho visto un comportamento simile in Inghilterra“.

Sul suo abbigliamento in partita: “Faccio un lavoro da campo, non vedo che ci sia di strano ad andare in campo in tuta, è la cosa più naturale del mondo. Quando lavoravo nella finanza andavo in giacca e cravatta“.

Sul suo modo di lavorare: “Se ti metti un obiettivo troppo semplice ti accontenti troppo facilmente. Un obiettivo dev’essere importante, un’utopia in modo tale da andare a letto non contento, così da sentirti in obbligo di migliorare tutti i giorni. Come allenatore cerco di far passare dei messaggi, dei valori. Io sono uno che cerca di migliorarsi tutti i giorni e cerco di adattare le mie idee in base ai giocatori che dispongo in quel momento“.

Tra calcio e ciclismo? “Se dovessi scegliere tra la finale di Champions League e la Parigi-Roubaix, guarderei sicuramente il ciclismo”.