Lazio, Sarri: “Spezia? Sarà difficile. Prato Olimpico sarà indegno”

Sarri

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Alla vigilia della seconda partita di campionato per la Lazio, che domani giocherà contro lo Spezia, alle 18:30, allo Stadio Olimpico di Roma, l’allenatore dei biancocelesti Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa.

Dove mi aspetto più cose dalla Lazio? Un po’ in tutti gli aspetti. Soprattutto il baricentro della squadra che nel secondo tempo è stato troppo basso. Abbiamo margini di miglioramento in entrambe le fasi di gioco. Piano piano riusciremo a salire, non sono percorsi di crescita lineare, ci saranno dei momenti di stasi.

Come sta Luiz Felipe? Siamo sicuri che non ha subito un infortunio serio. Ha fatto degli accertamenti oggi, sono stati negativi. Oggi pomeriggio e domani mattina valuteremo se potrà essere in squadra, è stato un infortunio lievissimo.

Come ho trovato Basic? Dal punto di vista fisico è pronto, ha già giocato tre partite in Francia. E’ da inserire, non può essere come Pedro perché viene da un altro campionato, altre esperienze, altra lingua. Ci vorrà un po’ più di tempo. Non l’ho visto molto, ma utilizza entrambi i piedi e quindi può essere utilizzato in entrambe le posizioni di mezzala, escludo che possa farlo al centro.

Lo Spezia? Lascia delle preoccupazioni, ho visto una squadra dinamica e aggressiva, sarà difficile giocarci contro. Si gioca ad agosto alle 18:30, quindi bisogna sperare nelle condizioni climatiche favorevoli. Giochiamo su un terreno di gioco indegno per una città come Roma, raramente ho visto un campo del genere.

Calcio italiano che perde i più forti? I risultati delle nazionali non corrispondono più ai movimenti calcistici. I campionati si giocano con pochi giocatori del medesimo stato, la forza in questo momento è economica, quello inglese è il più importante perché economicamente più forte. I giocatori vanno e vengono, al momento in Italia ci sono le idee e conta questo.

Kamenovic? Dipende dall’evoluzione del mercato negli ultimi giorni. Mi sto concentrando poco sul mercato e più su quello che dovremo fare in campo. Questa gestione di ritiri e amichevoli a mercato aperto è un’altra delle follie del calcio moderno. Basta pensare che dal 1 giugno  al 10 settembre, su 100 giorni i giocatori stanno 70 in nazionale. E’ un’altra cosa che ha una logica che non riesco a capire.

Luis Alberto? Fisicamente è in crescita, noi dobbiamo gestire una fase di transizione non semplice, era una squadra abituata ad un altro modulo e quindi a centrocampo dobbiamo adeguarci a qualcosa di estremamente nuovo. Nelle ultime due abbiamo privilegiato la solidità della squadra, ma questo non significa che non è importante. A me piacciono sempre i giocatori di qualità e lui lo è.

Europa League? Vedremo, non possiamo spendere energie pensando alla competizione che inizierà tra molto. Lo faremo con impegno, ora ha più difficoltà con l’inserimento della Conference League. Non sarà semplice, ora è difficile sin dall’inizio.