Lazio-Roma, il ritorno di Senad Lulic tra campo e storia

Lazio-Roma, il ritorno di Senad Lulic tra campo e storia

Photo Andrea Staccioli Inside photo

Dopo undici mesi, Simone Inzaghi riabbraccia il suo capitano: Senad Lulic. Il bosniaco, che ieri ha ufficialmente preso il posto di Djavan Lorenzo Anderson nella lista degli “over 22”, è tra i convocati di Lazio-Roma. Una bella notizia, per il mister biancoceleste e non solo, per questioni di campo e di storia. Il mercato della Lazio, infatti, dipende moltissimo dal recupero di Senad Lulic, perché la batteria degli esterni è ridotta ai minimi termini.

Con Fares fermo da settimane, e non ancora del tutto a proprio agio nel 3-5-2, Lazzari a destra e Marusic adattato a sinistra stanno facendo gli straordinari. Il bosniaco, perciò, sarebbe un’alternativa di importanza capitale nelle rotazioni, a patto, ovviamente, che si sia ristabilito dall’infortunio alla caviglia. Manca da undici mesi, l’età è quella che è (tra tre giorni spegne 35 candeline) e ci vorrà del tempo. Ma sulla valenza tattica e la tenuta mentale non c’è alcun dubbio.

E poi, come accennavamo, Senad Lulic è un pezzo della storia recente laziale. Sicuramente il più piacevole, visto da questo lato del Tevere, destinato a rivivere alla vigilia di ogni derby chissà ancora per quanti anni. La rete segnata nella finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013 lo ha consegnato all’immortalità. Ritrovarlo in panchina sarà di certo uno stimolo per tutto l’ambiente. Specie in un Olimpico vuoto, che avrà bisogno di trovare motivazioni ed energie senza la carica dei tifosi, i veri grandi assenti della partita di stasera.

Comunque vada, la Lazio riabbraccia il suo capitano, il numero 71, in onore del minuto che ha cambiato la storia della stracittadina, e aggiunge una freccia, si spera, alla propria faretra. Da domani si tornerà a guardare la classifica, e Senad Lulic ha dimostrato ampiamente di saper mettere in riga la concorrenza. Da Jony a Lukaku, nessuno ha saputo imporsi sull’out di sinistra, chissà che Fares non sia la prossima vittima.