Mancano 36 ore al fischio d’inizio, e la tensione, a Roma e non solo, sale inesorabilmente. Ogni derby porta con sé pressioni che vanno ben al di là della classifica e dei tre punti, e quello di domani non fa eccezione. In palio c’è il primato cittadino, qualche mese di serenità, ma pure il diritto allo sberleffo. Destinato, però, a correre sui social, più che al bar o in ufficio. Sarà un Lazio-Roma eccezionale, per ragioni evidenti, con un’assenza gigantesca: il pubblico. Direte: bella scoperta, gli stadi sono chiusi da dieci mesi. Vero, ma il silenzio a cui ci siamo tristemente abituati sarà ancora più inquietante domani sera. La stracittadina, prima che in campo, si gioca sugli spalti, tra coreografie e cori. L’idea di far esplodere la gioia – o la rabbia – e far saltare il tappo della tensione accumulata in questi giorni sul divano è, di per sé, triste.
Comunque andrà, sarò una festa a metà, nonostante gli sforzi. In campo, prima della partita, si esibiranno il violinista Andrea Casta e il chitarrista Jacopo Mastrangelo. Musica e non solo, perché ad accompagnare l’ingresso in campo delle squadre ci saranno giochi di luci e proiezioni di immagini. Inoltre, sul fronte laziale, verrà srotolato uno striscione lungo 120 metri e altro tre metri e mezzo in Tribuna Tevere, con scritto, semplicemente: “S. S. Lazio 1900”. la speranza, è quella di riuscire a portare anche le coreografie nelle curve, anche se il tempo stringe. Insomma, lo sforzo è teso ad offrire una parvenza di normalità in un momento eccezionale. In cui, a contenuti tecnici ed obiettivi stagionali importantissimi, non farà da contraltare una cornice adeguata.
Sarà un derby a porte chiuse, come mai era successo prima, e chissà che effetto farà tanto silenzio sui giocatori. Che, comunque, sui social vengono caricati a dovere dai propri tifosi. Perché in ballo c’è sì l’egemonia cittadina, ma Lazio-Roma vale comunque tre punti. Che per la Roma vorrebbero dire alimentare i sogni scudetto, e magari agganciare l’Inter al secondo posto. e per la Lazio rilanciare le ambizioni per l’Europa che conta. Non sono partiti bene i biancocelesti, ma la squadra di Simone Inzaghi sembra in grado di uscire dalle difficoltà di inizio stagione. La rosa, in fin dei conti, è la stessa di un anno fa, con gli innesti chiesti dal mister che fin qui stanno facendo una fatica terribile ad imporsi.
E allora, la china si risale con le vecchie certezze, a partire dalla coppia gol più affiatata e prolifica: Immobile e Caicedo, destinato a rimanere a Roma nonostante le tante voci di mercato. La mediana, lo diciamo spesso, è forse la meglio assortita della Serie A, e le seconde linee non sono così male. Riflettori puntati su Milinkovic-Savic, centrocampista totale, che in questa stagione si è definitivamente messo la Lazio sulle spalle. Occhio alla difesa, vero punto debole della squadra di Inzaghi, che deve ritrovare assolutamente le giuste distanze dal centrocampo e i ripiegamenti degli esterni.
La sensazione è che questo Lazio-Roma si vincerà sulle fasce. Nonostante la qualità sia, anche tra gli uomini di Fonseca, soprattutto nel cuore del campo. La coppia Villar-Veretout, davanti alla difesa a tre guidata da un Chris Smalling tornato in formato europeo, è una certezza. Il duo Pellegrini-Mkhitaryan, dietro all’unica punta Dzeko, garantisce gol e fantasia. L’armeno è, in questo momento, l’anima e la guida della Roma, una squadra che è riuscita a rivitalizzare Karsdorp a destra e Spinazzola a sinistra. Due esterni che nelle ultime stagioni non hanno mai trovato grande qualità, ma che stanno facendo la fortuna della Roma.