Lazio-Milan 3-0, lo show di Correa affossa i rossoneri

Lazio-Milan 3-0, lo show di Correa affossa i rossoneri

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Lazio-Milan

Allo Stadio Olimpico di Roma scendono in campo Lazio e Milan, in palio un posto in Champions League. O almeno, la speranza di acciuffarlo. Simone Inzaghi sceglie Lulic a sinistra, Stefano Pioli recupera Tomori e Theo Hernandez, con Mandzukic che torna titolare in Serie A a due anni di distanza dall’ultima volta.

Lazio e Milan mettono in campo tutto ciò che hanno, dando vita ad un incontro divertente, giocato a lungo su ritmi alti. Non sono le due squadre più in forma in questa lotta Champions, ma hanno la determinazione e la voglia giusta per non mollare. Alla fine, il campo consegna la vittoria dei biancocelesti: 3-0. Risultato netto, rotondo, forse un passivo eccessivo per i rossoneri.

Man of the match il Tucu Correa, che segna due reti, uno dopo appena 2′, l’altro nel secondo tempo, uno più bello dell’altro. La seconda rete è quella che sega le gambe al Milan, anche in virtù di un possibile fallo di Lucas Leiva su Cahlanoglu ad inizio azione. Un episodio importante, ma che nulla toglie alla prestazione della Lazio, sempre sul pezzo e in partita, determinata, capace di trovare un gol con Lazzari annullato per un fuorigioco millimetrico.

Il palo nega ad Immobile la gioia di una rete bellissima, con un pallonetto su Donnarumma. Il numero 17, però, si rifà all’87’: la sassata da fuori con cui chiude la partita è il punto esclamativo sulla partita dei ragazzi di Simone Inzaghi. Il Milan resta al terzo posto, a 66 punti, con Juventus e Napoli, la Lazio sale a 61, con una partita da recuperare, contro il Torino. Sarà la lotta Champions più bella di sempre, con cinque squadre (compresa l’Atalanta) in corsa per tre posti.

La formazioni in campo

Lazio (3-5-2)

Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Immobile, Correa. Allenatore: Simone Inzaghi.

Milan (4-3-2-1)

Donnarumma; Calabria, Kjaer, Tomori, Hernandez; Bennacer, Kessie; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Mandzukic. Allenatore: Stefano Pioli.

Primo Tempo

Pronti via e Cahlanoglu prova a sorprendere Reina, che devia in calcio d’angolo. Parte subito forte il Milan. Ma sulla prima azione offensiva, la Lazio passa in vantaggio. Ciro Immobile lancia Correa, che supera Donnarumma e deposita in rete: 1-0.

Al 5′ è Immobile, dopo una punizione dalla tre quarti, ad avere sui piedi la palla del raddoppio, bravo Donnarumma, ma il tiro da 6 metri è troppo centrale. Al 12′ bella palla di Lulic in mezzo, arriva sui piedi di Correa che di controbalzo spedisca alto. Si affaccia davanti il Milan, che al 20′ con una punizione di Cahlanoglu torna a farsi pericoloso, anche se trova solo una deviazione e un calcio d’angolo.

Sulla pressione di Milinkovic-Savic, Theo perde palla, il serbo serve Correa dentro l’area ma tira alto. Al 24′ è ancora l’argentino a pungere. Il Milan adesso però tiene meglio il campo e comincia a costruire: al 29′ Rebic tenta il tiro al giro sul secondo palo, ma senza precisione. Gigantesca occasione per il pareggio rossonero al 31′: Saelemaekers serve Cahalanoglu, che tentenna e poi spara a salve, da due passi, su Reina. Al 35′ è proprio Saelemaekers a rendersi pericoloso: uno due al limite dell’area e tiro in porta, tra le braccia di Reina.

La Lazio amministra, ma il baricentro della squadra di Inzaghi si è abbassato sensibilmente con il trascorrere dei minuti. La partita resta comunque molto vivace, anche se ricca di errori, squisitamente tecnici, tra errori di impostazione e passaggi fuori misura. Su una palla persa in uscita della Lazio, il Milan trova una buona occasione con Theo Hernandez, che da fuori spara alto un tiro comunque insidioso. Al 43′ bellissimo e rapido il contropiede della Lazio, chiuso con la rete di Lazzari, partito però di un soffio in fuorigioco, come dice il VAR. Al 46′, Mandzukic da dentro l’area spara addosso a Reina, che blocca in presa volante. Finisce qui un primo tempo divertente e giocato a viso aperto da Lazio e Milan, che sin qui non si sono certo risparmiate.

Secondo Tempo

Nessun cambio, Inzaghi e Pioli ripartono dagli stessi undici scelti nel primo tempo, e il secondo inizia subito a ritmi alti. Al 52′ Lucas Leiva ferma Cahlanoglu al limite dell’area e del fallo, contropiede Lazio e Correa, doopo essersi liberato di Tomori, fulmina Donnarumma sul suo palo: 2-0. A nulla servono le proteste rossonere: Orsato, anche dopo averla rivista, non giudica falloso l’intervento di Leiva su Cahlanoglu. Al 56′ Correa rischia di fare tris, con una stilettata sul secondo palo deviata in angolo da Donnarumma.

Il Milan comunque non si dà per vinto, e riprende a macinare gioco e a rendersi pericoloso, provando a riaprire la partita. Manca ancora mezz’ora, c’è tutto il tempo. Al 63′ Mandzukic, sulle gambe, lascia il campo per Rafael Leao, che un minuto dopo serve una buona palla a Calabria, che da fuori spaventa Reina. Al 67′ Simone Inzaghi richiama in panchina Lulic, al suo posto Fares. I ritmi adesso sono un po’ più bassi, con il Milan che prova a costruire e la Lazio che sfrutta la velocità di Correa nelle ripartenze. Al minuto 69 Per il Milan dentro Dalot e Tonali per Calabria e Bennacer.

I rossoneri sono vivi, Rebic trova Cahalnoglu, che da fuori al volo trova una selva di gambe biancocelesti e solo un calcio d’angolo. Al 76′ finisce la partita di Correa: il Tucu lascia il campo tra gli applausi della panchina, al suo posto Pereira. Al 78′ bello spunto tra Lazzari e Luis Alberto, che non trova lo specchio da fuori area. Lo spagnolo, due minuti dopo, trova il corridoio giusto per Immobile, che trova un pallonetto delizioso sull’uscita di Donnarumma: solo il palo gli nega la gioia del 3-0.

All’84’ invece è Tonali, da fuori, di sinistro a sfiorare il palo. La chiude Ciro Immobile, con un missile da fuori area, imbeccato da Lazzari, che bacia il palo lontano e si insacca: 3-0 per la Lazio all’88’. Un minuto dopo da calcio d’angolo Kessie di testa colpisce la traversa. Sarà l’ultima occasione del match, finisce così, stravince la Lazio, che tiene vivi i sogni Champions. Per il Milan una lezione forse persino troppo dura.