Lazio, Lotito: “Voglio rinnovare il contratto di Sarri di altri 2 anni”
Nella serata di ieri in casa Lazio si è svolta la cena natalizia di società presso l’Hotel st. Regis di Roma. Il presidente del club biancoceleste Claudio Lotito ha tenuto un discorso durante il banchetto, toccando vari argomenti. Ecco le sue parole riportate dal sito ufficiale della Lazio, sslazio.it : “Sono il presidente di una grande famiglia che è cresciuta molto in questi anni. Ad oggi dico che alcuni non hanno colto l’importanza di far parte di una grande famiglia che ha oltre cento anni di storia ed in cui ognuno ricopre un ruolo che deve svolgere al massimo. La Lazio non è un punto di partenza, ma è un punto di arrivo.”
Sull’allenatore della squadra ha detto: “Oggi ho incontrato mister Sarri, un uomo che può fare la differenza nel mondo del calcio. Ha una grande passione per il calcio, vive per questo sport. Il mister non è precario, anzi ho dato mandato affinché venga rinnovato il suo contratto di altri due anni.”
Successivamente, Lotito ha aggiunto: “Klose arrivò a Roma nel giorno del suo compleanno. In serata andò a riposare dato che il giorno dopo doveva allenarsi. Svolse la seduta con i ragazzi della Primavera ed alla fine si fermò a raccogliere i palloni. Per questo motivo è diventato il capocannoniere dei Campionati del Mondo. Per essere definiti campioni si deve essere riconosciuti come tali. All’interno di questo gruppo c’è gente che stimo molto per come si comporta attraverso l’atteggiamento. A volte, invece, c’è un problema di egoismo, non si guarda al collettivo”.
Ancora su Sarri: “Io punto sul mister perché sono convinto che attraverso il comportamento che ha si possono ottenere dei risultati ed i giocatori possono crescere in primis come uomini”.
Infine Lotito ha concluso: “Noi siamo una grande famiglia con delle regole che non si possono disattendere. Voglio a tutti i costi portare avanti la crescita del sistema e del club. Non consentirò a nessuno di distruggere il mio operato. Sono diciotto anni che ricopro la carica di presidente, nessuno deve insegnarmi nulla. Io posso insegnarvi ad essere uomini”.