Lazio, le ultime dal mercato: Felipe Anderson e Basic
I primi colpi in entrata
Ancora nulla di ufficiale, ma ci sono due trattative entrate ormai nel vivo, se non ad un passo dalla chiusura. Dall’Inghilterra pare che il West Ham abbia dato luce verde alla cessione di Felipe Anderson, pronto a riabbracciare il biancoceleste. Sarà lui la prima pedina per il 4-3-3 di Maurizio Sarri, ruolo che conosce bene e nel quale, a Roma, specie sotto la gestione di Pioli, ha brillato. Il brasiliano, classe 1993, è in scadenza nel 2022 con il club inglese, che potrebbe lasciarlo partire per una cifra inferiore agli 8 milioni di euro. Viene da due stagioni tribolate, specie l’ultima, vissuta in prestito al Porto, la speranza è che l’aria della Capitale lo faccia rinascere. Sul talento, così come sull’affetto – reciproco – della piazza biancoceleste, ci sono invece pochissimi dubbi.
Altro nome caldissimo, per la Lazio, è quello di Toma Basic. Il croato, perno del centrocampo del Bordeaux, va anche lui a scadenza nel 2022, e per i girondini è l’ultima occasione per monetizzare una sua cessione. C’è ancora distanza tra domanda (9,5 milioni di euro) ed offerta (6 milioni di euro). La sensazione, come rilanciato da Alfredo Pedullà, è che si possa chiudere a metà strada, quindi a 8 milioni di euro. Il giocatore, invece, ha l’accordo totale con la Lazio, che ha bruciato la concorrenza, importante, del Napoli. Dovrebbe essere lui, e non Torreira, il rinforzo sulla mediana. Classe 1996, mediano duttile e fisico, ha il placet di Maurizio Sarri. Nessun aggiornamento sul fronte Hysaj, per il quale si attende solo l’ufficialità: pronto un quadriennale, con opzione per il quinto anno. La fascia sinistra, con l’albanese lanciato proprio dal neo tecnico della Lazio ai tempi di Empoli, dovrebbe essere a posto.
Le uscite
Se in entrata qualcosa si muove, in uscita è ancora tutto fermo. Come ogni sessione di mercato, la Lazio ha bisogno di cedere qualcuno per potersi poi buttare sugli altri obiettivi, ossia su altri due sterni d’attacco e un rinforzo in difesa. Non una rivoluzione copernicana, come anticipato da qualcuno, ma un maquillage che ha bisogno di interventi mirati. Il nome che potrebbe finanziare il resto della campagna acquisti è sempre il solito: Joaquin Correa. Sull’argentino, impegnato in Copa America, c’è sempre il PSG, ma la speranza di Lotito è si possa scatenare un’asta con qualche club inglese. Difficile, visti i chiari di luna. La richiesta è di 40 milioni di euro, ma a 30 milioni più bonus si può chiudere. Discorso diverso per Manuel Lazzari: nonostante le smentite, l’interesse dell’Inter, e del suo ex allenatore, Simone Inzaghi, è ancora concreto. Potrebbe rappresentare un’alternativa a destra sulla linea difensiva, ma starà a Sarri dire l’ultima parola. Chi aspetta solo l’offerta giusta è Momo Fares: non rientra nei piani tecnici, specie dopo una stagione a dir poco tribolata: Torino e Cagliari in pole per l’esterno algerino.
Cosa manca
In ballo ci sono anche i rinnovi, pesantissimi, di Strakosha e Marusic, diversamente fondamentali nel futuro della Lazio. Il portiere, se non dovesse rinnovare, verrà ceduto, ma trovare un sostituto in questo momento non sarà per niente facile: da Gollini a Silvestri, per ora tante suggestioni ma nessuna trattativa. L’esterno, invece, sarebbe perfetto nel ruolo di terzino di spinta nella linea a quattro di difesa, ma chiede un sostanzioso ritocco dell’ingaggio. Vediamo se Lotito saprà accontentarlo, ma la volontà è quella di continuare insieme. Con i rinnovi, poi, si potrà pensare al resto, ossia, come detto, ad altri due esterni offensivi (si raffredda Brandt, salgono sottotraccia Orsolini ed Ilicic, occhio anche a Callejòn) e un difensore centrale (Maksimovic è ancora libero, ma il sogno si chiama Pezzella).