Lazio, le parole di Tudor: “Possiamo dare tanto. Su Guendouzi e Casale…”

Lazio, le parole di Tudor: "Possiamo dare tanto. Su Guendouzi e Casale..."

(Getty Images) - calcioinpillole.com

Il nuovo allenatore della Lazio, Igor Tudor, ha rilasciato le sue prime parole ai canali ufficiali del club. Dagli obiettivi al parere su alcuni giocatori: tra questi, Guendouzi e Casale.

È ormai ufficiale da qualche giorno. Igor Tudor è il nuovo allenatore della Lazio. L’allenatore croato torna su una panchina di Serie A, dopo l’ultima esperienza italiana al Verona, seguita poi dal Marsiglia in Ligue 1. Alla nuova guida dei biancocelesti va il compito di risollevare uno spogliatoio apparso troppo sottotono nell’ultimo periodo. Attraverso una lunga intervista rilasciata ai microfoni del canale ufficiale del club, l’ex OM ha espresso le sue prime parole: “La Lazio è un club prestigioso, che tutti vogliono, che chiunque faccia l’allenatore vorrebbe allenare. Ci sono giocatori forti, una tifoseria speciale. Far parte di questo club e di questa città, è tutto un insieme. Anche le strutture sono belle, da fuori avevo sempre la sensazione che questo fosse un club in cui si può fare bene, in modo semplice, come una famiglia. Questo club ha sempre un ruolo importante“.

Ora dobbiamo metterci a lavorare, perché non è facile venire dopo un allenatore con un certo tipo di calcio, ci vorrà un periodo di adattamento. Ma la Lazio può dare tanto. C’è un gruppo sano, che si applica, tocca a me trasmettere le idee che ho in testa. Penso faremo in fretta“.

Lazio, le parole prime parole di Igor Tudor

Lazio, le parole di Tudor: "Possiamo dare tanto. Su Guendouzi e Casale..."
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Il nuovo tecnico della Lazio, Igor Tudor, continua la sua intervista ai canali del club biancoceleste. Le parole dell’ex Verona su Guendouzi e Casale: “Non ho ancora visto Matteo, ma è un vincitore, è un giocatore con una mentalità pazzesca, che ci vuole. Nicolò è un ragazzo d’oro e un giocatore forte, sarà sicuramente utile“. L’allenatore dei capitolini si sofferma poi sul proprio modo di giocare: “Io ero difensore, ma mi piace molto lavorare sulla fase offensiva non rinunciando alla difesa: questa non la fanno solo i difensori, ma tutti. Vorrei vedere tutta la squadra fare tutte le due fasi, è l’obiettivo che vogliamo avere, non deve mancare spirito di sacrificio. Io non riunifico a niente: voglio vedere tutto, fase offensiva e difensiva, transizioni, grinta, qualità, possesso e corsa negli spazi. Il calcio moderno va in quella direzione, attaccare con tanti, fare gol e non essere noiosi: in qualcosa farò meglio e in altre no, ma sono uno che non si accontenta mai, c’è sempre da spingere e migliorare“.