Lazio, Lazzari: “Che bella la Champions, ora serve continuità”
Il difensore della Lazio Manuel Lazzari è intervenuto a Lazio Style Channel, sull’attuale momento dei biancocelesti, la morte di Diego Armando Maradona e molto altro.
A tutto Manuel: “Da piccolo ammiravo Kakà, adesso Carvajal e Alphonso Davies, i terzini più forti del mondo. Punto a essere veloce, ma devo migliorare sotto porta. Ho scelto la maglia numero 29 perché è la mia data di nascita e mi ha sempre portato fortuna. Cibo? Mi piace sopratutto la carbonara all’amatriciana“.
Alla Lazio: “Ogni tanto penso da dove sono partito e mi emoziono. L’esordio in Europa e quello in Nazionale sono al momento i miei momenti più belli della mia carriera. Non pensavo di ambientarmi così velocemente: sono più maturo, ho cambiato mentalità. Qui si gioca solo per vincere. Ricordo la mia rete al Celtic: anche se servì a poco, fu una grande emozione“.
La trasferta di Crotone: “Lì abbiamo conquistato tre punti fondamentali in un campo pesante, difficile“.
La vittoria contro lo Zenit: “Il 3-1 importante per il passaggio agli ottavi. La Champions League è l’obiettivo di qualunque calciatore, per me qualcosa di unico“.
Su Fares: “Momo è felice di essere arrivato qui. Si sta ambientando, come è capitato a me all’inizio. Ha qualità e caratterialmente siamo simili“.
Il pensiero a Maradona: “Diego ha cambiato il calcio. È stato una leggenda e la sua morte ha colpito tutto il pianeta“.
Chi vincerà il campionato? “Quest’anno non c’è una vera favorita, si lotterà fino alla fine e noi ci saremo. La nostra è una rosa ampia, e lo dimostra la qualità nei cinque cambi in ogni partita. Sono contento di aver segnato il primo gol della stagione. D’altra parte, ho dovuto saltare qualche match ma sto recuperando sempre di più. Sarà tosto affrontare l’Udinese, una squadra che meriterebbe di più dato ciò che è stato espresso in campo. Giocare alle 12:30 dà fastidio perché devi fare subito colazione e pranzo. Comunque noi siamo consapevoli di fare bene ed essere costanti nei risultati. E a seguire la sfida di Dortmund…“.
A porte chiuse: “I tifosi ci mancano assai. Quando dovevamo giocare in casa, eravamo abituati a giocare in 12 con la loro spinta. Adesso dobbiamo farci forza per uscire da questo momento difficile al più presto“.