Lazio, furia Lotito dopo la sconfitta: “Salteranno delle teste”
Claudio Lotito è ancora furioso per la sconfitta contro la Salernitana. Il patron della Lazio pretende un cambio di rotta netto, altrimenti saranno guai.
Ha bruciato forte la sconfitta contro la Salernitana per 2-1. In casa Lazio la ferita è ancora viva. I tifosi non riescono a darsi delle risposte del perché una rosa così di qualità inciampi malamente in gare di un certo tipo. Sulla carta, è chiaro che la favorita era nettamente la squadra capitolina di Maurizio Sarri. Eppure, questa continua a mostrare ancora delle eccessive fragilità che non le stanno permettendo di confermarsi tra le forze principali della Serie A. Ricordiamo che lo scorso anno la Lazio ha chiuso da seconda assoluta, meritando l’accesso in Champions League senza dubbio. Adesso, l’undicesimo posto arrivati ad un terzo della stagione preoccupa e non poco. Soprattutto Claudio Lotito è incredulo, impaurito dal fatto che tutti gli obiettivi possano essere bruciati. Come riporta il Messaggero, il patron biancoceleste è stato una furia dopo la sconfitta. La sua ira si è abbattuta su Formello, e con altri passi falsi è pronto a prendere dei seri provvedimenti.
Lazio, Lotito manda un avvertimento
La Lazio sta adesso preparando la gara di Champions League contro il Celtic, ma il morale è bassissimo a Formello dopo l’ennesimo inciampo in Serie A. Serve un cambio di rotta netto, come affermato da Claudio Lotito a Il Messaggero. Il patron biancoceleste ha voluto mandare un messaggio forte, che suona come un chiaro avvertimento attraverso le colonne del quotidiano. “Abbiamo perso una partita undici contro uno (l’ex Candreva) e non si può continuare così. Serve una svolta subito o salteranno delle teste molto presto. Io sto in Molise per un convegno ma ho dato le indicazioni a Fabiani che sa cosa fare e ha carta bianca su tutto”. Di quali teste parlerà Lotito? Giocatori, allenatore? Già Maurizio Sarri ha aperto alle dimissioni se dovesse rendersi conto di essere lui il problema. Ma ad oggi appare difficile, anche per una questione economica.