Lazio-Fiorentina, vincere per ritrovare il sorriso

Lazio-Fiorentina, vincere per ritrovare il sorriso

(Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Il momento di Lazio e Fiorentina

La stagione di Lazio e Fiorentina, sin qui, ha tanti punti in comune, nessuno dei quali positivo. Si comincia dall’estate, e da un mercato che lascia, a Roma come a Firenze, troppe caselle vuote, e si arriva ad una classifica che, per entrambe, è deficitaria. La Lazio è a 6 punti dal quarto posto, obiettivo stagionale dichiarato, la Fiorentina langue, come spesso le accade negli ultimi anni, nella colonna di destra. In quella posizione che non dà adito a speranze europee, senza del resto essere al riparo dalla bagarre per la salvezza. Entrambe arrivano da un pareggio deludente. La Lazio, dopo la buona prova contro il Milan, che comunque si era chiusa con una sconfitta, non è andata oltre l’1-1 contro il Genoa. La Fiorentina, dopo la clamorosa vittoria per 3-0 in casa della Juve, non è andata oltre lo 0-0 nel derby dell’Appennino contro il Bologna. In mezzo, per gradire, anche il mercato, con Caicedo da settimane nel mirino viola e Biraghi che stuzzica la dirigenza laziale.

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

I temi tattici

In campo, i temi tattici sono ampiamente prevedibili, specie sul fronte biancoceleste. Inzaghi non rinuncia al 3-5-2, schema collaudato, che però nelle ultime giornate ha mostrato lacune importanti. Gli esterni, Lazzari e Marusic, sono chiamati a uno sforzo importante, perché la Fiorentina dovrebbe giocare a specchio, con Caceres e Biraghi clienti tutt’altro che comodi.

Le trame offensive, però, passeranno più che altro per vie centrali, con Castrovilli e e Milnkovic incursori dal gol facile. Tanto, sul fronte laziale, ci si aspetta da Luis Alberto: sono le sue giuocate a far fare il salto di qualità alla squadra di Inzaghi.

Sul fronte viola, Amrabat e Pulgar garantiscono copertura e geometria, forse a scapito dell’imprevedibilità. La fantasia, come sempre, è affare di Ribéry, che con il giovane Vlahovic sembra finalmente aver trovato il feeling giusto. I biancocelesti, invece, dovranno capire le condizioni di Immobile: senza Ciro, spazio a Pereira dietro a Caicedo, tandem inedito ma intrigante.

(Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Le scelte di Simone Inzaghi

Dipende tutto da Immobile. Il bomber campano è nella lista dei convocati, vedremo se partirà o meno tra i titolari. In caso contrario, spazio a Pereira, al fianco di Caicedo. Per il talento in prestito dal Manchester United sarebbe un’occasione d’oro, assolutamente meritata dopo gli sprazzi di classe mostrati nelle ultime uscite. Altra novità in porta, dove torna Strakosha, dopo settimane di panchina: turno di riposo per Pepe Reina, o cambio delle gerarchie? Staremo a vedere. In difesa, tutti disponibili, e Inzaghi dovrebbe puntare sul terzetto Champions Luiz Felipe-Hoedt-Acerbi, con l’olandese al centro. Per il resto, la solita Lazio, con i soliti limiti numerici sulle fasce, dove Lulic e Fares sono ancora ai box. Marusic a destra, Lazzari a sinistra, Escalante al centro del gioco al posto dello squalificato Leiva, Luis Alberto e Milnkovic-Savic le mezzali.

Photo Andrea Staccioli / Insidefoto andreaxstaccioli

Le scelte di Cesare Prandelli

Ha solo l’imbarazzo della scelta Cesare Prandelli, orientato a puntare, come detto, su un 3-5-2 speculare a quello di Inzaghi. Un modulo che penalizza Bonaventura e Callejòn, armi ptronte ad essere sganciate nella ripresa. Dietro, davanti a Dragowski agiranno Milenkovic, Pezzella e Igor, che al momento offre maggiori garanzie, specie nella difesa a tre, di Quarta. Esterni dovrebbero partire Caceres e Biraghi, per una Fiorentina capace così di difendere a cinque e ripartire. In mezzo al campo il ritmo di Pulgar e i polmoni di Amrabat dovrebbero consentire a Castrovilli di muoversi in libertà. E provare a innescare la fantasia di Ribéry e, soprattutto, la vena di Vlahovic: il giovane attaccante serbo è sempre più una certezza.

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