Domani per la Lazio partirà il momento della verità sul caso tamponi con l’inizio del processo. Nelle ultime settimane si sono avuti più dettagli sulle posizioni delle parti, ma ciò che emerge dalle carte in mano alla Procura Federale non può essere rassicurante per il club. La Procura, infatti, avanzerà accuse molto pesanti al processo e, alla fine, richiederà probabilmente una penalizzazione di almeno 6 punti in classifica. Una batosta pesante dal punto di vista sportivo che causerebbe quasi certamente l’arrivo al settimo posto. Secondo Il Messaggero, la Procura chiederà anche l’inibizione del Presidente Lotito.
Il quotidiano romano sottolinea che, secondo la Procura Federale, ci siano gravi mancanze della Lazio nella comunicazione alle ASL eccetto per una mail generica priva di qualsiasi documento e dell’identificazione dei positivi. Inoltre, non sarebbero state attuate le misure di isolamento e di quarantena prescritte dai protocolli sanitari. Non solo, però, da parte dei contatti stretti, ma anche gli stessi positivi che in questo modo non hanno rispettato il termine minimo di isolamento fissato dal Ministero della Salute. La Lazio, quindi, avrebbe omesso tutte le comunicazioni fino al 6 novembre oltre alle contraddizioni sui tamponi.
La questione si riferisce al periodo a cavallo tra ottobre e novembre e comprende le due gare di Champions contro Bruges e Zenit e quelle di campionato con Torino e Juventus. Il deferimento della Procura Federale, infatti, arrivò per tre motivi. Il primo è stato per la mancata comunicazione alle ASL competenti e la mancata messa in isolamento di 8 giocatori positivi ai tamponi UEFA prima delle due gare di Champions. Il secondo riguarda le stesse mancanze, ma questa volta per 3 giocatori prima della partita con il Torino del primo novembre. L’ultimo, invece, è per l’inserimento in distinta di un giocatore positivo per la sfida contro la Juventus della settimana dopo.
Prima della gara con il Torino il medico sociale Rodia dichiarò l’assenza di giocatori positivi. Lo stesso giorno, però, Lotito disse che erano positivi Vavro, Escalante ed Anderson. La questione tamponi mette al centro il laboratori Synlab. Secondo la Lazio, infatti, sarebbe spettato a questo avvisare le ASL e i singoli giocatori. Secondo il laboratorio e i protocolli UEFA, invece, è compito del medico sociale. Nella questione poi si aggiunge un altro elemento: l’allenamento del 3 novembre. Quella mattina la Lazio si stava preparando alla trasferta di San Pietroburgo, ma risulta la presenza di tre giocatori risultati positivi: Strakosha, Leiva ed Immobile. Synlab, a riguardo, ha affermato di aver avvisato la sera prima il club.
Per la Lazio non sarà semplice dimostrare l’innocenza di fronte a tutte queste accuse. Sicuramente, dal lato sportivo, ci si può augurare solo una soluzione rapida e certa. Il campionato, infatti, è al rush finale e non sono auspicabili classifiche parziali.