Lazio, caos tamponi: la Procura indaga su Futura Diagnostica
Il caos tamponi che ha coinvolto gli esiti dei test di Immobile, Leiva e Strakosha continua a tenere banco in casa Lazio e coinvolge direttamente il laboratorio medico avellinese “Futura Diagnostica” a cui la società biancoceleste si appoggia per processare i tamponi necessari a svolgere e monitorare l’attività agonistica del gruppo squadra. Il centro della questione è l’incoerenza nei risultati dei test dei tre calciatori: negativi secondo il laboratorio irpino, positivi, invece, secondo i risultati diffusi dal Campus Biomedico di Roma.
La Procura di Avellino ha deciso di aprire un’indagine per vederci chiaro e determinare eventuali responsabilità. In questo momento, l’unica persona iscritta nel registro degli indagati è Massimiliano Taccone, amministratore di Futura Diagnostica; i reati ipotizzati sono: falso, epidemia colposa e truffa in pubbliche forniture. A coadiuvare le indagini, gli uomini della procura federale, anch’essi intenzionati a fare chiarezza e chiarire le eventuali responsabilità dal punto di vista sportivo.
Le indagini si sono aperte con il sequestro dei tamponi avvenuto presso la sede di Futura Diagnostica e il centro sportivo biancoceleste di Formello. La notizia dell’ultima ora è che domani i tamponi processati prima di Juventus Lazio verranno riprocessati all’ospedale Moscati di Avellino sotto l’egida della stessa Procura della Repubblica della città campana.
Perché affidarsi ad un laboratorio di Avellino? La domanda sorge spontanea e la risposta è già stata data dal presidente Lotito nel corso di un’intervista a Repubblica: “Quando c’è stata necessità di introdurre i tamponi per tutta la squadra ho chiesto allo Spallanzani, ma mi hanno detto che non era il caso. Poi c’era il Campus biomedico, che era vicino a Trigoria ed era l’unico nel Lazio, se lo immagina la gente in fila e noi che passiamo avanti? Non mi andava che si pensasse che i giocatori avevano una corsia preferenziale rispetto ad altri cittadini, la salute è uguale per tutti“.
Lotito conosceva già il laboratorio avellinese perché precedentemente incaricato di processare i tamponi della Salernitana, altro club di proprietà dell’imprenditore romano. A confermarlo, in un’intervista a Radio Punto Nuovo, è Walter Taccone – padre di Massimiliano – socio e consulente scientifico di Futura Diagnostica: “Perché Lotito ha scelto il nostro laboratorio? È molto semplice, abbiamo iniziato a collaborare con loro per analizzare i tamponi della Salernitana. E vista la stima, il direttore granata Fabiani ha suggerito a Lotito di affidarsi al nostro laboratorio. Di lì, la Lazio ci ha chiesto qualsivoglia certificazione e/o documento legale, a partire dall’accreditamento, prima di iniziare la nostra collaborazione. (…) noi stiamo provvedendo al tamponamento del club da maggio, non da qualche giorno. Abbiamo messo a referto già un migliaio di test per la Lazio. Chi ce l’ha con me? Evidentemente, c’è qualcuno nella Procura di Avellino che è contento di vedere il mio nome in mostra, sui giornali. E ci risentiremo, quando queste due storie finiranno“.
Nel frattempo, sotto i riflettori è finito anche lo staff medico della Lazio, in particolare il responsabile Ivo Pulcini. Il medico si sarebbe dovuto presentare questa mattina di fronte alla Procura Federale per rispondere alle domande degli investigatori che puntano a fare luce sul filone sportivo della questione; l’udienza, però, è stata rinviata su richiesta – accolta – dell’avvocato della società, Gentile.
Le prime risposte sul caso intricato che ha coinvolto il laboratorio Futura Diagnostica e la Lazio si avranno con i risultati dei tamponi che domani verranno riprocessati. Agli investigatori della Procura di Avellino e a quelli della Procura Federale il compito di sbrogliare la matassa, sia dal punto di vista della giustizia ordinaria che da quella sportiva, e determinare eventuali responsabilità.